Il capo del GNA lascerà una volta che ci sarà il nuovo PC, formato da un membro per ogni regione. Haftar dovrà “liberare” il petrolio, mentre si attende il nuovo inviato speciale ONU.
Il GNA di Sarraj, che sfrutta il sostegno nella guerra civile contro l’LNA, ha dato l’ok. Intanto, fallisce il vertice Ankara-Mosca per divergenze sul ruolo di Haftar e sulle basi russe in Cirenaica.
Erdogan annuncia un accordo con Trump sul paese. Probabilmente, ci sarà una tregua GNA-Haftar dopo il ripristino della situazione pre-crisi. Intanto, l’LNA è sotto assedio.
Obiettivo: mantenere il pressing sull’LNA alle stelle, obbligando il nemico a esaurire le risorse. Inoltre, le forze del GNA pattugliano il centro-sud per bloccare i convogli di rifornimenti del Generale.
Il GNA distrugge rifornimenti all’LNA, tra cui forse un Pantsir. La Russia sostiene ancora Bengasi, ma dal lato logistico. L’incognita per il Generale è far arrivare le risorse prima che sia tardi.
Le forze di Sarraj nei giorni scorsi hanno distrutto i depositi di Haftar per la prima linea. Intanto, l’emergenza coronavirus cresce. GNA e NOC si preparano a distribuire aiuti anche alla Cirenaica.
Sarraj chiede aiuto alla comunità internazionale per costringere Haftar a sbloccare la situazione, sempre più incontrollabile. Il JMC produce una bozza di tregua, ma GNA-LNA sono occupati sul terreno.
Scarseggiano benzina e gas da cucina. Il Generale, nonostante i malumori crescano, non cede. Per la prima volta, però, rischia negli Usa. Intanto, l’LNA potrebbe attaccare Sarraj a Zuwarah.
L’attuale situazione nasce dalle primavere arabe e determina gravi rischi per la sicurezza globale. L’Italia deve reinserirsi nelle trattative, coinvolgendo il Fezzan, e mediare su 2 livelli: tribale e politico.
Ufficialmente LNA distrugge gli edifici illegali, ma in realtà è l’ennesimo ricatto del Generale verso la popolazione. Intanto, le forze di Sarraj hanno quasi preso Ain Zara e Yarmouk.