Il vice speaker di Torbruk, Al-Nuwairi, si trasferisce a Tripoli e avvia la transizione. Intanto, Dbeibah, è in Turchia con una maxi-delegazione per rafforzare le relazioni commerciali.
C’è il rischio, però, di azioni da parte delle forze stranieri e dei mercenari che controllano la città. Sono sempre più nervosi perché non sanno che destino li attende.
L’esecutivo opererà in team su tre pilastri: la lotta al Covid-19, l’elettricità e la riunificazione nazionale in vista delle elezioni. A Est scoppia il caos.
Dopo la JMC di Sarraj-Haftar, anche la HoR terrà la plenaria in città (probabilmente il 7 dicembre). Obiettivo: riunificare l’organismo, porre fine alla transizione e sostenere le elezioni.
Obiettivo: raggiungere la quadra su nuovo governo di transizione e Consiglio Presidenziale, in vista delle elezioni. Italia, Francia, Germania, UK pronte ad azioni contro chi minaccia il cammino.
Si guarda soprattutto al nuovo PC (presidente da Tripolitania e vice da Cirenaica e Fezzan). Intanto, la Germania cerca di consolidare la tregua Sarraj-Haftar in vista di Ginevra.
Dai negoziati dovrebbero uscire diversi accordi: dall’unificazione delle istituzioni al futuro di Sirte e Jufra, contese da Sarraj-Haftar. Intanto decolla l’output di petrolio.
Sarraj adotta un pacchetto di misure ad hoc, tra cui un rimpasto di governo, per combattere i tentativi di Haftar e delle milizie di usare le manifestazioni per sabotare la tregua con Saleh.
Il Generale prende tempo per cercare una nuova “casa”, forse in Medio Oriente o Venezuela. Il cessate il fuoco GNA-LNA ormai è cementato, anche dai sui alleati come Egitto e Russia.