L’esperto di cybersecurity Luca Mella traccia un quadro su come si sta evolvendo il panorama dei malware, anche in Italia, e delle TTPs dei ricattatori.
L’utente, che non ha pagato il riscatto, chiede al gruppo di pubblicare tutto il suo data leak per ripristinarlo. La provocazione apre un tema interessante.
La comunità della cybersecurity si interroga se sia giusto o meno rendere noti questi strumenti. Serve un sistema di distribuzione che non riveli le carte al nemico.
I gruppi ransomware li sfruttano sempre più per aumentate il pressing sulle vittime, l’ultimo è Avaddon. Ecco le contromisure per ridurre i rischi di diventare vittima.
Pierguido Iezzi, co-fondatore di Swascan: Nascono sempre più siti di data leak per aumentare il pressing sulle vittime dei malware. Le aziende devono rivedere le strategie sulla cyber security.
L’esperto di cyber security Brian Baskin: Il link per scaricare il decryptor non funziona. Perciò, chi ha pagato non può sbloccare i file. Inoltre, non c’è modo di contattare chi gestisce il ransomware.
Gli esperti di cyber security del CSIRT-Italia: Una nuova variante del ransomware è veicolata dalla botnet phorpiex (trik). Il testo della mail contiene solo emoticon e una falsa foto in formato zip.