Preso di mira il quartier generale della milizia pro-Turchia a Ibzimu. Le aggressioni contro il gruppo si moltiplicano, le formazioni rivali alzano il tiro.
Strategia identica a Deir Ezzor: offrire incentivi finanziari e migliori condizioni di vita. Il SAA e la Russia reagiscono con una base a Khan Al-Sha’r.
Scontri ad al-Bab tra la al-Hamza Division e Jaysh al-Ahfad. Solo poche ore fa c’era stata una battaglia a Tel Sha’eer. Intanto, le risorse diminuiscono ancora.
Terza joint patrol in meno di un mese. Obiettivo: evitare che le TAF e gli alleati attacchino il SAA e le SDF. Ma queste passano al contrattacco in Kurdistan.
I soldati e le milizie pro-Iran riaprono vecchie basi nel deserto per avvicinarsi a IS in sicurezza. L’ultima è a Palmyra. Intanto, la Russia tiene impegnati i nemici con i raid.
I soldati di Mosca lasciano le basi di Tal Rifat, Til Ajjar e Minnegh. Poi, però, le rioccupano subito, dopo che le milizie pro-Turchia hanno bombardato il SAA a sorpresa.
La strategia, però, finora si è rivelata inefficace. Nel 2021 ci sono stati 455 strike contro IS, ma solo 34 jihadisti uccisi. Inoltre, continuano le imboscate al SAA.