Il JINM è tornato ad assediare Timbuktu, mentre i tuareg del CICAM/MNLA avanzano nella regione. Le FAMA sono impreparate e la Wagner non ha abbastanza risorse.
Il JNIM ha attaccato e, presumibilmente, conquistato una base ad Acharan. E’ la risposta all’operazione dei contractors russi e dell’esercito locale per rompere l’assedio del MNLA a Timbuktu.
Le FAMA e la Wagner non sono in grado di arrestare la loro corsa. I primi dovranno anche fornire aiuti al Niger se necessario e i contractors russi hanno risorse limitate.
Al MNLA a Bourem si aggiungono anche i jihadisti del JNIM a Gao. Entrambi, a differenza dei contractors russi, conoscono il terreno e hanno il sostegno della popolazione.
I jihadisti pro al-Qaeda vogliono recuperare terreno approfittando del graduale ritiro della missione ATMIS. Inoltre, devono fronteggiare le continue offensive del Danab.
Il SOHR riferisce di uno strike a Qorqaniya (Idlib), che ha causato la morte di un uomo. La strategia di anonimato del gruppo e dei vertici pro-ISIS non funziona.
N’Djamea caccia per motivi pretestuosi l’ambasciatore tedesco. Inoltre, si moltiplica la propaganda anti-Francia, UE e Occidente. Intanto, spunta l’associazione di amicizia con Mosca.
Il paramedico era stato rapito in Libia, ma poi ceduto a un altro gruppo che opera in Mali: presumibilmente JNIM. Se fosse nelle mani di ISGS i negoziati sarebbero più complessi.
I jihadisti pro-al Qaeda negano, ma i fatti li smentiscono. Si attende la seconda fase delle operazioni nella Shabelle. Mogadiscio, però, dovrà anche difendere le aree liberate.