Le pattuglie joint TAF-Russia a Idlib continuano a fermarsi a Nayrab. Le SDF temono un attacco in massa di Ankara a Est. Intanto, Isis cerca di riorganizzarsi sfruttando l’emergenza coronavirus.
Le TAF bombardano, nonostante la richiesta ONU di tregua, Aleppo, Ain Issa e Tal Abyad. Ankara teme attacchi alle spalle se riavviasse Spring Shield. Intanto Damasco conferma il primo morto da COVID-19.
Alcuni miliziani catturati dalle SDF confessano che diversi leader dello Stato Islamico si sono trasferiti nelle due città. Aree, peraltro, dove la lotta a Daesh non è prioritaria.
Vi potrebbero confluire i jihadisti in fuga da Idlib dopo la rottura con HTS. Intanto, l’Iraq si offre di processare i foreign fighters Daesh nelle mani di Jazeera Storm a Deir Ezzor.
Diversi media riportano che un centinaio di soldati di Parigi sono nella provincia per aiutare le SDF contro Isis. Di certo c’è che Macron vuole estendere l’influenza nel paese.
Nel paese è in corso una campagna di propaganda sui social media per mutare la percezione su Ankara e Olive Branch. L’esca sono finti profili di ragazze. Il target: soprattutto giovani.
Le forze a guida curda, oltre a mettere in sicurezza il nord e l’est della provincia, stanno contenendo Isis ad Hajin e Dashsha, al confine con l’Iraq. La Coalizione supporta dall’alto.