Il gruppo vicino ad al Qaeda subentra ad Afrin alle milizie pro-Turchia Ahrar Al-Sharqiyah, che avevano commesso crimini contro i curdi, ed estendono l’influenza oltre Idlib.
Si teme sia il preludio dell’offensiva di terra nel quadrante, preannunciata dalla Turchia. Tutti gli attori coinvolti ammassano rifornimenti e si esercitano alla combat readiness.
Le TAF, dopo uno stop logistico, hanno ripreso i bombardamenti su Aleppo e Hasaka. Le SDF si addestrano con Inherent Resolve. Damasco invia rinforzi, ma attende la Russia.
Il gruppo pro al-Qaeda, in difficoltà per l’ultimatum della Turchia che lo ha costretto a ritirare buona parte dei suoi uomini, ha avviato una campagna di arresti tra le fazioni rivali.
HTS oggi deve fronteggiare una richiesta di mobilitazione generale della popolazione ad Aleppo, che si aggiunge ai raid russi su Idlib e agli scontri tra milizie pro-Turchia.
La causa è l’incertezza legata alla nuova offensiva di Ankara in Kurdistan. Le fazioni temono di essere schiacciate tra le TAF e le SDF, che hanno anche il SAA al loro fianco.
In corso distruzioni di massa di siti ad Aleppo, da Afrin ad Al-Jouz. I gruppi pro-Ankara usano bulldozer e martelli pneumatici per trovare tesori da vendere al mercato nero.
Formalmente sono arresti per aver sostenuto l’amministrazione curda. In realtà, l’unico obiettivo è fare cassa grazie a false cauzioni. Boom del fenomeno ad Aleppo.