Al Sisi, però, avverte GNA e Turchia. Attenzione, Sirte e Jufra rimangono red line. Intanto la ripresa dell’export petrolifero continua, ma preoccupa l’OPEC.
Il Cairo a Sarraj e alla Turchia: Non attaccate Sirte e Jufra. La comunità internazionale lavora per l’uscita pacifica di Haftar dalle città e dalla Mezzaluna Petrolifera. La guerra, però, ad ora è solo di propaganda.
L’offensiva è imminente, mentre a Jufra le forze del GNA rimangono ferme. Intanto, il Cairo ridimensiona le minacce di Al Sisi sul possibile intervento militare, in caso sia superata la red line.
Una delegazione di AFRICOM incontra il GNA di Sarraj e Haftar. Focus: l’offensiva verso Sirte e Jufra, nonché la tregua. Si va verso una mediazione per ricomporre la crisi con l’Egitto.
I soldati del GNA ricevono altri rinforzi e aumentano i voli dei droni sulla città in mano all’LNA di Haftar. Al Sisi aveva affermato che Sirte e Jufra sono una red line, che non permetterà sia superata.
Russia e Turchia, inoltre, contattano i loro partner locali e regionali per evitare che il GNA o l’LNA la violino. L’Italia, intanto, cerca di rientrare nella partita avvicinandosi ad Ankara e a Mosca.
Heiko Maas vede Sarraj e poi vola in Egitto, mentre sabato era in Turchia. Obiettivo: Far cessare il sostegno militare straniero a GNA-Haftar per obbligarli a negoziare.
Lo scalo è strategico per il GNA e il Generale. Nel primo caso per attaccare Qasr Ben Ghashir e Gharian, nel secondo per non perdere la guerra. Intanto, l'Egitto è sempre più preoccupato per Isis.
L’ex console del paese nord africano ad Alessandria ha fatto irruzione nella sede e ha rubato documenti. Aveva già compiuto un gesto analogo al Cairo. Proteste dal PC.
Daesh conduce campagne di questo tipo in tutte le prigioni del mondo arabo e musulmano. Lo Stato Islamico cerca specialisti di tutti i tipi e non lesina gli investimenti.