I jihadisti pro-al Qaeda negano, ma i fatti li smentiscono. Si attende la seconda fase delle operazioni nella Shabelle. Mogadiscio, però, dovrà anche difendere le aree liberate.
Sicurezza in mare, la MARSEC Review di Praesidium International di aprile

APRILE 2022 // MARSEC REVIEW
Il Sud-Est Asiatico
Nella zona del sudest asiatico nel mese di aprile si registra una diminuzione degli incidenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma anche rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Nello stretto di Singapore, zona maggiormente interessata dai fenomeni criminali, passiamo infatti da una media di sei incidenti al mese ai tre avvenuti ad aprile. C’è da notare che l’incremento registrato nei primi mesi dell’anno segue una tendenza che si era già marcatamente delineato durante Q4 2021 quando lentamente gli eventi criminosi si erano fatti sempre più frequenti.
Il Golfo di Aden, il Mar Rosso e il Golfo Persico
Nella zona del Golfo di Aden, per il terzo mese consecutivo, si evidenzia una riduzione del numero di c.d. “avvistamenti sospetti”, rispetto lo stesso periodo dello scorso anno. Nel Mar Rosso meridionale, diminuiscono le segnalazioni di barchini esplosivi o di attacchi eseguiti mediante l’utilizzo di droni contro infrastrutture critiche Saudite. Tale diminuzione dell’attività in mare/zone costiere è probabilmente legata agli sviluppi delle ultime settimane che hanno visto uno spostamento dell’attenzione dei vari attori coinvolti nel conflitto verso le zone centrali dello Yemen. Nel settore orientale si evidenza invece un incremento di attività legate al contrasto del fenomeno del contrabbando. In particolare, nella zona del Golfo Persico, le autorità iraniane nel solo mese di aprile hanno confiscato in tre eventi diversi quasi 700.000 litri di greggio di contrabbando. Più a sud est invece, ai margini delle acque pakistane ed indiane, si registrano diverse intercettazioni di imbarcazioni locali con equipaggi colpevoli di attività di contrabbando di droga. Sono oltre 350 i chili di eroina e 3000 i chili di hashish sequestrati nel solo mese di aprile.
Il Mare di Azov
Nel quadrante nord ovest del Mare di Azov continuano intense le attività militari. Sono numerosi gli eventi riscontrati nel porto di Odessa e si registra anche il continuo coinvolgimento di unità non militari. In particolare, restano numerose – oltre 60 – le navi bloccate nei porti ucraini dall’inizio del conflitto. Evento principale riscontrato in zona rimane senza dubbio l’affondamento dell’incrociatore russo Moskva a circa 40MN a sudest di Odessa. Si tratta della quarta unità russa affondata dall’inizio del conflitto. Le circostanze intorno all’affondamento dell’incrociatore rimangono incerte con russi e ucraini impegnati in una battaglia mediatica senza esclusioni di colpi.
L’Africa
In Africa Occidentale continua il periodo di calma che si protrae da dicembre 2021. Si riscontra un unico evento di pirateria duranti i primi del mese a sud di Lomé, Togo. La stagione delle piogge ormai alle porte potrebbe portare i gruppi ad agire nelle prossime settimane prima del drastico deterioramento delle condizioni del mare al largo. Una tendenza diametralmente opposta riguarda invece le attività di furto di greggio e raffinazione illegale. Nelle zone interne del Delta del Niger sono numerosissimi gli incidenti riportati dall’inizio dell’anno, complice anche il continuo incremento dei prezzi di tale materia prima. Significativo l’incidente del 25 aprile quando l’esplosione di una raffineria illegale nello stato nigeriano di Rivers ha ucciso un centinaio di persone.
I Caraibi e l’America Latina
Anche nell’area dei Caraibi e dell’America Latina l’incremento del prezzo del greggio ha portato ad un deterioramento delle condizioni di vita di numerose comunità di pescatori. Sono ad esempio numerose le proteste da parte di pescatori avvenute a Trinidad de Tobago durante il mese. Anche in argentina, nella zona del Parana, gli operatori portuali sono scesi in piazza contro il mancato intervento del governo a supporto del loro settore.