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Afghanistan, la prossima estate ci saranno le elezioni a Ghazni

La prossima estate ci saranno le elezioni a Ghazni. Lo ha annunciato a sorpresa il vice presidente afghano Saleh. Si attende la reazione dei talebani, che potrebbero non apprezzare. Soprattutto dopo la proposta di giustiziare i loro membri prigionieri di Kabul
In Afghanistan la prossima estate si terranno le elezioni a Ghazni. Lo ha annunciato a sorpresa il primo vice presidente di Kabul, Amrullah Saleh, in un post su Facebook. L’organizzazione del voto sarà coordinata con le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali. Non è chiaro, però, se saranno solo le parlamentari o anche le provinciali, distrettuali e comunali. Ciò in quanto nel tempo si sono sommate diverse scadenze, che non sarà possibile gestire tutte in contemporanea. Si attende ora la reazione dei talebani, impegnati con le istituzioni nei negoziati di Doha. La sorpresa, però, potrebbe non essere gradita. Soprattutto dopo le ultime parole dello stesso Saleh sull’Emirato Islamico (IEA). Il vice presidente, infatti, ha appena affermato che i fondamentalisti prigionieri dovrebbero essere giustiziati per i crimini commessi e a sostegno della sua tesi cita un sondaggio secondo cui l’85% della popolazione supporterebbe questa ipotesi.
L’Emirato Islamico (IEA) continua ad attaccare in Afghanistan, prendendo tempo con i negoziati di Doha. I fondamentalisti, però, potrebbero ricevere sorprese dalla nuova amministrazione USA e dalla NATO
Di conseguenza, c’è il rischio che sia gettata altra benzina sul fuoco, mentre proseguono i combattimenti tra soldati e talebani in diverse regioni dell’Afghanistan, spesso con esiti sfavorevoli alle forze di Kabul. Gli ultimi si registrano Uruzgan, Farah, Badakhshan, Baghlan, Kandahar, Zabul e Kunduz. I negoziati di Doha, invece, proseguono per la loro strada di “progressi”, che per ora rimane confinata sulla carta, come conferma la violenza crescente. A proposito prende sempre più piede la tesi secondo cui l’Emirato Islamico stia solo prendendo tempo, in attesa che le forze multinazionali lascino il paese asiatico. Ipotesi, peraltro, non più garantita col cambio di presidenza negli Stati Uniti. Non è ancora chiaro, infatti, quale saranno le posizioni di Joe Biden e della NATO. Queste, verranno comunicate dopo l’incontro tra la nuova amministrazione USA e l’Alleanza, previsto a fine mese.