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Ucraina-NATO, la Russia inserisce le navi civili nel dispositivo marittimo militare

La Russia inserisce le navi civili nel dispositivo marittimo militare. La decisione fa parte della revisione della dottrina militare, necessaria per contrastare la “guerra ibrida dell’Occidente” contro Mosca. Obiettivo: proteggere Oceani e Artico

La Russia, alla luce del conflitto in Ucraina e della conseguente rimodulazione della NATO, deve rivedere la sua dottrina militare marittima. Lo ha annunciato il primo vice ministro della Federazione, Yuri Borisov, nel corso di una riunione del Comitato Navale di Mosca. Il politico ha sottolineato che “nel contesto di una guerra ibrida totale di tutto l’Occidente contro il nostro Paese, la Russia moderna non può esistere senza una flotta forte”. In questo contesto, alle navi militari si aggiungeranno quelle civili e i loro equipaggi che verranno inclusi nelle infrastrutture della Marina Militare in uno stato di prontezza nell’eventuale necessità di una loro mobilitazione. In questo modo Mosca potrà contare su diversi pescherecci già presenti negli Oceani e nelle acque internazionali, compresi i rompighiaccio che operano nell’Artico. La Russia, peraltro, già da tempo fa uso di imbarcazioni civili per scopi diversi, come lo spionaggio e attività stealth.

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