Obiettivo: monitorare i movimenti di Russia e Cina nel quadrante. Si guarda alla Liberia, anche per tenere d’occhio la Guinea Equatoriale e in particolare Bata.
Siria, i ribelli perdono tutta l’area settentrionale di Aleppo

L’esercito di Damasco, con il supporto aereo, riconquista le aree strategiche. Prossimo passo è isolare i quartieri per riprenderli uno a uno
In Siria i ribelli hanno perso tutta l’area settentrionale di Aleppo. Lo rivela l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR). L’esercito di Damasco ha riconquistato Sakhur, Haydariya e Sheikh Khodr; i peshmerga curdi, invece, hanno ripreso il controllo del distretto di Sheikh Fares. “I miliziani hanno perso il controllo di tutti i distretti nord di Aleppo”, ha affermato il direttore del SOHR, Rami Abdel Rahman. “Si tratta – ha proseguito – della peggiore sconfitta da quando catturarono metà della città nel 2012”. L’esercito siriano, che ha cominciato l’offensiva per riprendere la città a Est circa 2 settimana fa, sta procedendo velocemente. Il prossimo passo sarà dividere l’area ancora nelle mani dei miliziani in “distretti di sicurezza”. Questi potranno agilmente essere controllati e nel tempo riconquistati uno a uno.
Pressing dall’alto sui miliziani per obbligarli ad aderire al processo di riconciliazione nazionale
Parallelamente all’avanzata su Aleppo, rimane ancora aperta la porta per la riconciliazione nazionale. A patto, però, che rispetti le regole imposte dal governo nazionale della Siria. L’obiettivo, infatti, è spingere i ribelli a una scelta obbligata: aderirvi o essere uccisi. A questo proposito, continuano da parte delle forze di Damasco i bombardamenti sulla città. Gli ultimi in ordine di tempo sono avvenuti ad al-Shaar neighborhood , Tariq al-Bab, Mowasalat, Maysar, Qaterji e Shaar (Est). Altri, invece, a Shekh Faris, Shekh Kheder e al-Mashehad. Colpita dall’alto anche l’area dove si trovavano le strutture per la ricerca scientifica: Dahra Abdrabah, Shekh Said e Ameria (Ovest e SudOvest).