Le milizie pro-Iran hanno attaccato la base di Inherent Resolve di Ain al-Asad (Anbar). Si temono incidenti analoghi nel Paese vicino e reazioni muscolari della Coalizione.
Siria, più vicina la battaglia finale contro Isis a Deir ez-Zor. SDF avanzano

Isis in 24 ore ha perso Hawi Abu Hardub e Jurdi Gharbi. È corsa contro il tempo per lanciare l’invasione della MERV prima che Daesh si riorganizzi
Non si arresta la corsa delle SDF a Deir ez-Zor contro Isis verso Abu Kamal (Al Bukamal). I combattenti dell’operazione Cizire Storm (Al Jazeera) hanno cacciato Daesh dai villaggi di Hawi Abu Hardub e Jurdi Gharbi. Lo Stato Islamico, però, non è ancora stato sconfitto definitivamente in Siria. Il grosso dei miliziani, infatti, si è rifugiato nella Middle Euphrates Valley (MERV), dove sta cercando un modo per riorganizzarsi o fuggire verso altre nazioni. Alla fine è una lotta contro il tempo. Le forze a guida curda devono cercare di eliminare tutte le sacche di resistenza dei jihadisti a est dell’Eufrate fino al confine iracheno nel minor tempo possibile. Ciò darà loro maggiori vantaggi quando comincerà l’imminente invasione della MERV per la battaglia finale contro Isil. Intanto, tra ieri e oggi hanno assunto il controllo di altri 6 chilometri quadrati nella zona.
L’esercito siriano, bloccato tra Kishmah a Salihiya, attende rinforzi. Il FSA interviene a ovest per sventare un contrattacco Isis
Situazione diversa, invece, per l’esercito siriano (SAA) a Deir ez-Zor, colto di sorpresa da una controffensiva di Isis. Questa ha permesso ai miliziani di conquistare parte dell’area che va da Kishmah a Salihiya. DI conseguenza, Daesh ha circondato i soldati di Damasco ad Ajarjah, Al Jadlah e Ad Duwayr. Sono, però, in arrivo rinforzi al SAA dalla zona di Mayadeen, che dovrebbero sbloccare presto la situazione. Inoltre, a ovest nell’area desertica, lo Stato Islamico ha lanciato un pesante contrattacco nel quadrante di Al Tanf. Questo è stato sventato dal Free Syrian Army (FSA), ma è probabile che nel prossimo futuro ce ne saranno altri. Si tratta degli ultimi colpi di coda dei jihadisti Isil, rimasti intrappolati al confine tra Siria e Iraq. Questi sono riusciti in qualche modo a riorganizzare le forze e stanno tentando in ogni modo di rompere le linee nemiche per poter fuggire altrove.