Il gruppo vicino ad al Qaeda subentra ad Afrin alle milizie pro-Turchia Ahrar Al-Sharqiyah, che avevano commesso crimini contro i curdi, ed estendono l’influenza oltre Idlib.
Siria, maxi operazione del SAA contro Isis nel deserto di Badia al-Sham

L’esercito siriano (SAA) con le milizie alleate e le forze speciali russe ha lanciato una maxi operazione contro Isis nel deserto di Badia al-Sham tra Homs e Deir Ezzor. Le manovre si estendono da Al-Sukhnah ad Abu Kamal per fermare gli attacchi dello Stato Islamico nell’area
L’esercito siriano (SAA), in collaborazione con le milizie della Brigata al-Quds e con le forze speciali russe, ha lanciato una maxi operazione contro le cellule Isis nel deserto di Badia al-Sham tra Homs e Deir Ezzor. Le manovre si estendono da Al-Sukhnah ad Abu Kamal. Obiettivo: eliminare i gruppi dello Stato Islamico che operano nel quadrante e che da alcuni mesi hanno incrementato gli attacchi contro le basi del SAA ad Est del paese mediorientale. Partecipano anche i caccia e dai droni della Federazione, che forniscono supporto aereo ravvicinato (CAS) alle truppe sul terreno ed effettuano targeting delle postazioni Daesh. Nei giorni scorsi, infatti, Damasco aveva inviato rinforzi ingenti ed equipaggiamenti nel quadrante, mentre erano cominciate le operazioni di sorvolo per identificare le rotte e le basi dei jihadisti.
Daesh da tempo ha lanciato l’operazione Saga of Exaustion contro il SAA e le milizie alleate a Deir Ezzor. I jihadisti usano anche centri di comando mobile per coordinare i raid a distanza dalle roccaforti, muovendosi costantemente nel deserto
Isis da marzo ha lanciato l’operazione “Saga of Exaustion” contro il SAA e le milizie alleate a Deir Ezzor. Da quel momento i jihadisti dello Stato Islamico hanno aumentato quasi esponenzialmente gli attacchi contro i soldati e i civili ai margini del deserto di Badia al-Sham. Ciò anche grazie all’uso di centri di comando mobile, che permettono loro di effettuare manovre anche continuative, da lunga distanza dalle loro roccaforti e muovendosi costantemente. Non a caso, tutti i rastrellamenti effettuati dopo i raid Daesh non hanno portato frutti, mentre gli attacchi sono proseguiti. Di conseguenza, Damasco ha chiesto aiuto alla Russia per eliminare definitivamente il pericolo, che minaccia anche i soldati della Federazione schierati nel quadrante. Lo conferma la recente uccisione del generale Vyacheslav Gladkikh a Deir Ezzor, morto a seguito dello scoppio di uno IED, che ha investito il convoglio su cui viaggiava.