Nuova recrudescenza di attacchi da parte dei jihadisti pro-ISIS per “vendetta” a seguito di Swords of Iron a Gaza. Ma è solo una scusa per cercare di rialzare la testa.
Siria, le SDF incontrano la Russia per capire che succederà a Ain Issa

Le SDF incontrano la Russia per capire quale sarebbe la sua posizione se la Turchia decidesse di attaccare Ain Issa e il Kurdistan siriano
Ci sono nuove evoluzioni sulla situazione nel nord est della Siria, dove si teme che la Turchia possa presto lanciare un’offensiva su vasta scala. I vertici delle SDF hanno incontrato il comandante delle forze russe nel paese mediorientale, il generale Alexander Chayko, per discutere di “questioni di comune interesse”. Formalmente i colloqui sono stati dedicati alle violazioni da parte di Ankara dell’accordo del 23 ottobre (le pattuglie congiunte tra i soldati della Federazione e le TAF nell’area). In realtà il focus è stato capire quale sarebbe la posizione di Mosca in caso effettivamente ci sia una nuova operazione Pace Spring Ad Ain Issa e nel Kurdistan. A proposito ovviamente non sono emersi dettagli, ma l’incontro improvviso tra le forze curde e la Russia – per di più ai massimi livelli – fa pensare che qualcosa di importante si stia muovendo.
Il SAA, intanto, continua la sua offensiva contro le milizie a sud di Idlib. Obiettivo: prendere Barah
Intanto, l’esercito siriano (SAA) continua la sua offensiva contro le milizie nel sud di Idlib. Sia con l’artiglieria sia con raid sul terreno. Obiettivo: conquistare Barah. Nelle scorse ore ci sono stati bombardamenti del SAA a Kafr A’wid e nell’intero quadrante. I ribelli hanno risposto attaccando i soldati con i razzi sul margine orientale della provincia, verso Talhia e Al-Bawabiya. Intanto, la Turchia continua a inviare rinforzi nell’area per proteggere soprattutto la M4. I miliziani, pressati da Damasco a sud, infatti, saranno obbligati a ripiegare verso l’autostrada. Di conseguenza, Ankara vuole evitare che la occupino o la sfruttino per lanciare attacchi contro le pattuglie joint con la Russia. L’ultimo convoglio, composto da 25 veicoli, è appena entrato nel paese mediorientale dal valico di Kafr Loosing e si è diretto verso il centro della provincia.
L’Iran, invece, aiuterà Damasco a migliorare le sue difese anti-aeree, totalmente inefficaci contro i caccia di ultima generazione. Firmato un accordo di cooperazione militare onnicomprensivo
Damasco nel frattempo cerca di migliorare le sue difese aree, che si sono dimostrate completamente inefficaci contro i caccia di nuova generazione come confermano le periodiche incursioni anonime o di Israele contro obiettivi filo-Iran. A proposito ha siglato un accordo di cooperazione militare onnicomprensivo con Teheran, che riguarda anche questa componente. La Repubblica islamica fornirà alla Siria sistemi ed expertise all’avanguardia per aumentare la capacità di rilevare tracce “nemiche” prima che sia troppo tardi. Al momento, però, non ci sono ulteriori dettagli in merito.