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Siria, le SDF danno la caccia a Isis a Deir Ezzor lungo l’Eufrate

Le SDF a Deir Ezzor hanno lanciato un’operazione per bloccare le infiltrazioni di elementi Isis a est dall’Eufrate. Jazeera Storm setaccia anche tutti i villaggi a caccia di cellule dello Stato Islamico

Le SDF stanno dando la caccia alle cellule ISIS a Deir Ezzor lungo l’Eufrate. Le forze di Jazeera Storm, dopo aver smantellato un gruppo di oltre 20 elementi dello Stato Islamico a Shahil, hanno puntato Tayyani. Al momento è in corso un’operazione per neutralizzare alcuni jihadisti, che si sono introdotti nella provincia siriana dal deserto di badia Al-Sham, e poi hanno attraversato il fiume ad Al Qurayya, a sud di Mayadeen. Come quelli a Shahil, sono passati all’interno del territorio controllato dall’esercito di Damasco (SAA), senza però che questo intervenisse per bloccarli. A seguito di ciò, le truppe arabo-curde stanno effettuando massicce manovre per sigillare i punti d’accesso verso est dall’Eufrate e parallelamente setacciano ogni villaggio o centro abitato alla ricerca di miliziani Daesh. Gli ultimi, 42, sono stati catturati solo qualche giorno fa tra Sabkhah e Fulayt.

A Idlib e Hama l’offensiva di Damasco contro Hayat Tahrir al-Sham (HTS), Daesh e gli oppositori rischia di degenerare. Turchia e Russia discutono su come ridurre l’escalation di violenza

Intanto, nel nord della Siria si rischia un bagno di sangue. Mentre Damasco continua la sua offensiva contro Hayat Tahrir al-Sham (HTS), Isis e i gruppi di oppositori a Hama e Idlib, le varie formazioni hanno ricevuto armi e rinforzi. Segno che non intendono cedere terreno al SAA. Secondo alcune fonti, si preparerebbero anche a contrattaccare, ma non ci sono conferme ufficiali. Di certo c’è che le forze regolari continuano i raid aerei e gli attacchi con l’artiglieria. Soprattutto nella prima provincia, nelle aree di Kafr Zita, Shahranaz e al-Huwaiz. L’obiettivo è mantenere pressing costante su HTS, Daesh e ribelli, per non dare loro la possibilità di organizzare difese e risposte efficaci. La situazione, però, rischia di degenerare. Infatti, i vertici del ministero della Difesa turco hanno avuto un colloquio telefonico con i loro omologhi russi per cercare di ridurre l’escalation di violenza.

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