Arrestati 4 membri a Babil, ora è caccia sui complici internazionali. Baghdad ha già recuperato 34.000 manufatti, ma il fenomeno non è ancora sconfitto.
Siria, le SDF a Deir Ezzor lanciano l’offensiva per cacciare Isis da Dashisha

Le SDF a Deir Ezzor hanno cominciato l’operazione finale per cacciare Isis da Dashisha. In via di finalizzazione i corridoi umanitari. Appena pronti, partirà l’offensiva
Le SDF a Deir Ezzor hanno cominciato l’operazione per cacciare Isis da Dashisha. La seconda fase dell’operazione Round Up. Le forze arabo-curde hanno tolto al Daesh altri due villaggi: Derwish e Amiriyah, stringendo ulteriormente il cerchio sulla roccaforte dello Stato Islamico nella Middle Euphrates Valley (MERV). Inoltre, dall’altra parte del confine tra Siria e Iraq, le ISF stanno bombardando i jihadisti all’interno del centro abitato per creare il caos e non permettere loro di organizzare le difese. Inoltre, stanno giungendo in prima linea rinforzi da Hasakah, per velocizzarne l’invasione. Parallelamente, sono stati aperti corridoi umanitari per permettere alla popolazione civile di fuggire ed essere scortata in zone sicure. Questi si trovano lungo le strade che portano a nord e a ovest nella provincia. A loro si aggiungerà presto quello meridionale, l’ultimo che manca prima di dare il via all’attacco contro IS.
Daesh è sempre più nel caos nella provincia siriana. Giustiziati 30 miliziani dello Stato Islamico. Non si sa se per disaccordi con i vertici Isis o perché avevano tentato la fuga
Intanto, Daesh a Deir Ezzor continua a implodere. In particolare nell’area meridionale della provincia siriana, tra Hajin e Harse, assediata dalle SDF. Nelle scorse ore i boia dello Stato Islamico hanno giustiziato 30 loro elementi. Le ipotesi a riguardo sono due: o il gruppo aveva cercato di fuggire, come avviene sempre più spesso nell’area. Oppure era in disaccordo con i leader locali ed è stato eliminato per prevenire rischi di rivolte interne a Isis. Soprattutto dopo che tra i jihadisti sta montando il malcontento generale. Sia per il fatto che questi non sono pagati da mesi sia per le sconfitte continue subite. A ciò si aggiungono le condizioni di vita sempre più precarie per i miliziani, dovute al fatto l’operazione Round Up ha circondato e isolato le une dalle altre le loro roccaforti. Togliendo, perciò, ai fondamentalisti ogni possibilità di ricevere rinforzi e rifornimenti dall’esterno.