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Siria, le SDF a Deir Ezzor hanno quasi cacciato Isis anche da Susah

Le SDF a Deir Ezzor hanno quasi cacciato completamente Isis da Susah, ne controllano oltre l’80%. Inoltre, è partito l’assedio allo Stato Islamico a Marashidah. L’obiettivo è dividere e isolare ogni singola roccaforte

Le SDF a Deir Ezzor hanno quasi cacciato completamente Isis da Susah, di cui controllano ormai oltre l’80%. La roccaforte dello Stato Islamico è completamente isolata e i miliziani all’interno non hanno vie di fuga. Le truppe di Operation Round Up (Jazeera Storm) stanno proseguendo gradualmente all’interno della città, consolidando ogni spazio tolto ai jihadisti. Inoltre, i combattenti siriani hanno lanciato l’assedio di Marashidah, per poi colpire Daesh anche a Safafinah. L’obiettivo delle forze arabo-curde è creare tante zone isolate da attaccare una ad una, in modo da liberarle più facilmente. Una volta terminate le manovre, si punterà più a nord in direzione di Sha’Fah e Hajin. Qui nel frattempo viene mantenuto elevato il pressing sui terroristi, sia con azioni sul terreno sia con raid aerei. Ciò per evitare che questi possano inviare rinforzi e rifornimenti ai loro compagni in difficoltà.

Damasco tratta con Daesh per la liberazione degli ostaggi a Suweida. Sono l’arma per tenere in pugno i drusi. In cambio del loro ritorno a casa, infatti, si dovranno arruolare nell’esercito siriano (SAA) circa 60.000 giovani della provincia

Intanto, a ovest, continua la trattativa tra Damasco e Isis -mediata dalla Russia – per la liberazione degli ostaggi detenuti a Suweida. I miliziani dello Stato Islamico hanno fatto avere all’esercito siriano (SAA) una lista di 90 detenuti da rilasciare, come secondo punto dell’accordo. Il primo era lo stop di tutte le operazioni militari nell’area e in particolare ad Al-Safa. Il regime di Bashar Assad ha accettato, ma nel frattempo ha costretto la popolazione locale a un accordo capestro, come condizione per far tornare a casa gli ostaggi (donne e bambini). Circa 60.000 giovani della provincia dovranno arruolarsi nel SAA. Ciò permetterà al governo di scongiurare tentativi di autonomia da parte dei drusi, il gruppo etnico-religioso di maggioranza nella zona. In caso di qualsiasi tentativo, infatti, verrebbero inviati nella zona per combattere i rivoltosi i loro stessi figli, fratelli e amici.

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