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Siria, la Turchia continua a spingere sulla M4 in Kurdistan

La Turchia continua a rafforzare la sua presenza militare sulla M4 in Kurdistan. Nuovi presidi militari a ovest di Tal Tamr, e arrivano i droni

Cresce ancora la presenza militare della Turchia sulla M4 in Kurdistan. Nelle scorse ore sono stati istituiti nuovi check point e caserme delle TAF e delle milizie alleate (SNA) nei pressi di alcuni villaggi a ovest di Tal Tamr. In particolare ad Aniq al-Hawa, Tal Muhammad, Bab al-Khair e Umm Ashaba. Inoltre, Ankara sta trasferendo soldati, armi pesanti e assetti nella provincia siriana. Non a caso, si è cominciata a registrare una costante e quotidiana presenza di droni turchi nei cieli del quadrante. Secondo fonti d’intelligence, le truppe di Recep Tayyp Erdogan puntano ad assumere il controllo dell’autostrada. L’obiettivo è migliorare la libertà di movimento e isolare Ain Issa. Ciò in previsione di una possibile offensiva o comunque di controllare meglio i curdi nell’area.

Da Hasaka a Deir Ezzor, però, crescono i contagi da Covid-19. Da Ankara a Isis aumenta la preoccupazione

Parallelamente, crescono in tutto il Nord Est della Siria i contagi da Covid-19. Questi, in base ai dati ufficiali hanno superato i 4.000, ma in realtà si ritiene che siano molti di più. Le città maggiormente colpite sono Derik, Hasaka e Qamishlo. Il coronavirus comunque circola anche a Raqqa e Deir Ezzor, seppure formalmente con numeri minori. La pandemia preoccupa sia la popolazione locale e le SDF, che temono di vedere diminuita la loro capacità operativa a causa della diffusione delle infezioni, sia gli altri attori locali: Isis e la Turchia. I primi sono stati colpiti duramente dal virus, ma lo nascondono all’esterno e ai loro uomini. Ciò in quanto non hanno le capacità o i mezzi per contrastarlo. Ankara, invece, ha impartito ordini precisi alle TAF sui comportamenti e le procedure da adottare.

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