Nuovo raid di SDF e Inherent Resolve per smantellare la leadership e la rete logistica pro-ISIS nell’Est del Paese.
Siria, la Russia blocca le attività dopo i problemi nell’invasione dell’Ucraina

La Russia blocca le attività militari in Siria dopo i problemi nell’invasione dell’Ucraina. A marzo ci sono stati solo sei raid contro le milizie a Idlib e i jihadisti pro-ISIS. Inoltre, le joint patrol con la Turchia si fermano a cinque
La Russia ha praticamente interrotto le sue attività militari in Siria dopo i problemi sorti con l’invasione in Ucraina, ad esclusione di poche operazioni tese esclusivamente a protezione dei suoi uomini e delle basi. La conferma viene dal fatto che nell’ultimo mese ci sono stati solo sei strike da parte delle forze di Mosca, effettuati contro le milizie pro-Turchia a Idlib e i jihadisti dello Stato Islamico nell’Est del Paese, e cinque pattugliamenti congiunti con le truppe di Ankara. Fino a marzo, invece, i raid contro postazioni ISIS erano sull’ordine delle centinaia mentre quelli sui ribelli a nord delle decine. Inoltre, le attività congiunte con i soldati turchi erano il doppio. Di contro, invece, è aumentata la vigilanza presso le due basi navali russe nel paese mediorientale, Tartus e Latakia, e presso quella aerea, Khmeimim. Mosca teme possibili attacchi alle spalle che possano ridurre l’operatività a sostegno della campagna contro Kiev.