Il JNIM ha attaccato e, presumibilmente, conquistato una base ad Acharan. E’ la risposta all’operazione dei contractors russi e dell’esercito locale per rompere l’assedio del MNLA a Timbuktu.
Siria, Isis implode a Deir Ezzor: Scontri interni allo Stato Islamico a Sha’fah

L’esecuzione di 7 fuggitivi Isis da Sha’fah scatena una sparatoria tra miliziani con morti e feriti
Isis a Deir Ezzor sta implodendo. Nelle ultime ore si è registrata una violenta battaglia tra miliziani Daesh nella zona di Sha’fah dopo l’esecuzione di 7 jihadisti che avevano tentato la fuga. Lo scontro è scoppiato a seguito del fatto che si sono create due fazioni nel gruppo. Alcuni volevano giustiziare i disertori, ma altri erano contrari. Di conseguenza, dalle parole si è passati ai fatti e in breve tempo è scoppiata una sparatoria che ha causato diversi morti e feriti, al momento ancora in corso. Lo Stato Islamico nell’area è fortemente sotto pressione grazie all’operazione Cizire Storm (Al Jazeera) delle SDF. A ciò si aggiungono i continui raid della Coalizione Internazionale sul quadrante della provincia siriana, che obbligano i terroristi a muoversi solo lungo le reti di tunnel e con massima cautela. Ciò ha determinato un quadro esplosivo, dove un banale disaccordo può accendere la miccia della violenza.
Lo Stato Islamico in Siria è ormai relegato solo a Deir Ezzor e tra le varie formazioni non sempre ci sono interessi o finalità convergenti
Isis in Siria è ormai relegato solo a Deir Ezzor, a parte un piccolo gruppo di miliziani che sta cercando di conquistare il campo profughi di al-Yarmouk a Ghouta. Le maggiori concentrazioni di elementi Daesh si hanno, infatti, nell’area sud della provincia e a nord est, fino al confine con l’Iraq. Inoltre, c’è una sacca di resistenza, sita nel deserto Hamad che arriva a Homs, nella zona della base militare T2. Peraltro, lo Stato Islamico nel paese si è ormai dissolto. Le varie formazioni piccole e grandi che operano ancora sotto la bandiera, lo fanno senza una strategia comune. I vari gruppi agiscono in autonomia e non sempre con interessi o finalità convergenti. Lo conferma il fatto che alcuni di loro sono stati abbandonati al loro destino, senza che i compagni accorressero in loro aiuto. Ciò ha fatto moltiplicare le fughe di massa, che alimentano ulteriormente i contrasti interni.