skip to Main Content

Siria: Isis, Damasco e la Turchia cercano di colpire le SDF e i curdi nell’Est

Isis cerca vendetta sulle SDF e la popolazione nell’Est della Siria. In aumento gli attentati dello Stato Islamico a Raqqa, Deir Ezzor e Hasaka

Isis cerca vendetta contro le SDF e la popolazione nel nord est della Siria. Negli ultimi giorni i miliziani dello Stato Islamico hanno effettuato diversi attentati nelle province di Raqqa, Deir Ezzor e Hasaka. In tutti i casi sono stati usati veicoli imbottiti di esplosivo. E’ la risposta di Daesh all’operazione di Jazeera Storm in corso in tutto il quadrante per eliminare le cellule di fondamentalisti, che si infiltrano nella regione passando dall’Eufrate. Una delle ultime, di grandi dimensioni, è stata eliminata la settimana scorsa proprio nell’ex capitale IS nel paese mediorientale. Questa era responsabile di molti degli attacchi avvenuti in città. Altri gruppi minori, invece, sono stati intercettati nei villaggi lungo la Shaddadi Road. Qui, soprattutto a Busayrah, Shahil e Dhiban, c’è il maggior flusso di terroristi dal deserto di Badia al-Sham. Non a caso le forze arabo-curde vi devono ritornare periodicamente per fermare le nuove minacce.

Ad Hasaka, però, ci sono anche i gruppi pro-Damasco e Turchia che attaccano Jazeera Storm e i civili, incolpando Daesh. Obiettivo: alimentare l’insicurezza per danneggiare i curdi e favorire il ritorno nell’area dell’esercito siriano (SAA)

Le SDF, però, oltre Isis devono contrastare anche un’altra minaccia: quella dei gruppi, inviati dalla Turchia e da Damasco per compiere attacchi nell’est della Siria. L’obiettivo è alimentare la sensazione d’insicurezza, facendo ricadere la colpa su Daesh, e la sfiducia della popolazione nei confronti di Jazeera Storm. In particolare quella della componente araba locale verso i curdi. Ciò in modo che siano indeboliti i combattenti e che il regime di Bashar Assad e Ankara ne traggano vantaggio. Non a caso questi combattenti para-militari colpiscono soprattutto nella provincia di Hasaka, al confine con la Turchia. La conferma è arrivata dall’arresto di una cellula di sette elementi, avvenuto il 24 agosto. Alcuni elementi hanno confessato di essere stati obbligati a colpire le SDF per favorire un possibile ritorno dell’esercito siriano (SAA) nel quadrante.

Back To Top