Imboscata IS a un pullman a Shula, mentre il grosso degli scontri si concentra sull’autostrada Deir Ezzor-Homs. Damasco spera nei soldati russi.
Siria, Isis arretra a Deir ez-Zor contro le SDF anche se a ranghi ridotti
Isis cede un altro pezzo di Deir ez-Zor contro le SDF che combattono a ranghi ridotti
Le SDF a sud di Deir ez-Zor hanno cacciato Isis da Maadan, distretto di Gharanij. Il prossimo passo sarà togliere al Daesh il controllo di Bahrah. L’area è già sotto pressing di Cizire Storm (Al Jazeera) da due assi, ma per lanciare l’offensiva si attendeva la bonifica di tutti i territori circostanti, in modo da evitare sorprese come accaduto recentemente. Peraltro, i combattenti siriani operano a ranghi ridotti, in quanto parte del contingente si è diretto a nord del paese per contrastare l’offensiva turca (Olive Branch). Le ultime delle quali, un convoglio di circa 60 mezzi, ha lasciato i campi petroliferi Omar verso Manbi. L’obiettivo è unirsi ai loro compagni per rinforzare le difese curde nella Rijava contro gli attacchi dei militari di Ankara e delle loro forze alleate.
I caccia della Coalizione Internazionale stanno effettuando raid continui e mirati contro Daesh, che permettono alle forze curde di avanzare
Isis a Deir ez-Zor ha ripreso ad arretrare grazie anche all’intervento della Coalizione Internazionale. I caccia di Inhernet Resolve, infatti, dal 18 al 25 gennaio hanno effettuato 60 raid nell’area sud di Deir ez-Zor. In particolare nel quadrante di Abu Kamal (Al Bukamal), a sostegno delle SDF. In tutto, gli ingaggi contro Daesh sono stati 101, diretti contro obiettivi diversi: dalle linee comunicazione alle rotte di rifornimento dello Stato Islamico nella zona, alle unità tattiche, passando per i centri di comando, i rifugi e i depositi di armi e munizioni. I bombardamenti continui e mirati hanno così permesso a Cizire Storm, anche se con numeri inferiori rispetto al passato, di riprendere ad avanzare contro Isil. Tra gli strike, infatti, c’è anche quello del 20 gennaio ad As Shahaf, in cui hanno perso la vita tra i 145 e i 150 jihadisti in un solo colpo.