Erdogan, più forte dopo la vittoria alle presidenziali, vuole mantenere il pressing su SDF e SAA.
Siria, Isis apre la Wilayat al-Sham a ovest dell’Eufrate

Isis apre la Wilayat al-Sham, nel deserto di Badia al-Sham a ovest dell’Eufrate. La “provincia” è composta dai miliziani dello Stato Islamico fuggiti da Raqqa, Deir Ezzor e Hasaka grazie al pressing delle SDF di Jazeera Storm
Isis apre una nuova provincia (Wilayat) in Siria nel deserto di Badia al-Sham. I miliziani dello Stato Islamico ne hanno dato notizia in un video di presentazione della Wilayat al-Sham. L’area in teoria è controllata dall’esercito di Damasco (SAA), che però non è mai intervenuto in maniera organica per annientare la sacca di resistenza dei jihadisti. Questi, infatti, fuggiti dall’est a seguito del pressing subito dalle SDF, si sono diretti a ovest dove hanno stabilito grandi presidi fissi. Da qui, infatti, partono le cellule Daesh che attraversano l’Eufrate per attaccare le forze di Jazeera Storm e la popolazione a Deir Ezzor, Raqqa e Hasaka. Le truppe arabo-curde li intercettano nei villaggi lungo la Shaddadi Road, ma finché il flusso non verrà fermato all’origine ci saranno sempre nuovi attacchi.
Damasco rischia di pagare il fatto di aver sempre sottovalutato la sacca di resistenza Daesh nel deserto e la sua capacità di riorganizzazione. Per di più, in un momento delicato che vede il SAA concentrato ad Hama e Idlib contro le altre milizie anti-governative
La nascita della Wilayat al-Sham Isis conferma che il SAA non ha un controllo capillare del sud e pone problemi non solo alle SDF, ma anche alla stessa Damasco, che sta portando avanti una violenta campagna contro le milizie anti-governative ad Hama e Idlib. In una guerra, peraltro, quasi di posizione. Di conseguenza, l’attenzione è concentrata a nord e ci sono pochi rinforzi da inviare nelle città lungo l’Eufrate o a Palmyra in caso di attacchi dello Stato Islamico. I miliziani potrebbero quindi prossimamente tentare di estendere la loro influenza, soprattutto a sud e a ovest della Siria, dove in passato c’erano presidi Daesh mai sconfitti del tutto, per poi puntare verso Damasco. In questo caso, il regime di Bashar Assad si troverebbe a dover gestire un nuovo nemico, che si riteneva vinto ma che invece colpisce alle spalle.