HTS arresta ad Harim il vice emiro di Ansar al-Islam. La guerra interna per le risorse di Ankara si intensifica.
Siria, Isis a Deir Ezzor continua ad attaccare il SAA per arrivare all’Eufrate
Isis aumenta gli attacchi contro l’esercito siriano tra Deir Ezzor e Abu Kamal. I miliziani dello Stato Islamico, dopo che le SDF hanno scoperto e smantellato le rotte verso Est, devono trovarne velocemente di nuove
Isis continua ad attaccare l’esercito siriano (SAA) tra Deir Ezzor Abu Kamal. Nelle scorse ore, infatti, un gruppo di fondamentalisti dello Stato Islamico ha colpito una postazione dei soldati di Damasco vicino a Huraybishah. I miliziani hanno una grande sacca di resistenza nel deserto di Badia al-Sham, da cui fanno partire i commando che effettuano blitz contro il SAA per crearsi nuovi corridoi verso l’Eufrate e l’est della provincia. Le rotte tradizionali, infatti, sono state scoperte dalle SDF che hanno lanciato nel quadrante una massiccia operazione lungo la Shaddadai Road. Di conseguenza, i jihadisti Daesh ne devono trovare di nuove velocemente. Soprattutto dopo che è stata incrementata la vigilanza di Jazeera Storm a Busayrah. Qui nell’ultimo mese si sono registrate la maggior parte delle infiltrazioni e l’area era diventata la base IS da cui far partire gli attacchi contro le forze arabo-curde e la popolazione.
Daesh, inoltre, si riaffaccia dopo un anno a Sweida e Daraa. Forse a causa dell’offensiva di Damasco a Idlib
Isis, peraltro, è tornato ad affacciarsi anche a Sweida e Daraa, dopo oltre un anno di silenzio. Nella prima area un membro della 15esima brigata del SAA è stato assassinato da miliziani dello Stato Islamico. nella seconda, jihadisti Daesh hanno attaccato una unità delle milizie alleate, uccidendone quattro elementi e distruggendo un mezzo. La notizia è interessante, in quanto si riteneva che Damasco avesse sconfitto definitivamente IS dopo lunghe trattative, che avevano visto la resa dei fondamentalisti in cambio di un salvacondotto verso Idlib. Qui, però, è in corso una violenza offensiva aerea del governo siriano, che prelude a manovre di terra. Perciò è possibile che elementi del gruppo possano avere lasciato la provincia ed essere tornati a sud. Se ciò fosse confermato, sarebbe un problema sia per Bashar Assad sia per i paesi confinanti: Giordania e Libano.