Il gruppo vicino ad al Qaeda subentra ad Afrin alle milizie pro-Turchia Ahrar Al-Sharqiyah, che avevano commesso crimini contro i curdi, ed estendono l’influenza oltre Idlib.
Siria, il SAA prepara maxi-operazione a Idlib: focus le montagne e Jisr al-Shghur

L’esercito siriano (SAA) si prepara col supporto russo a una maxi-operazione a Idlib: focus le montagne e Jisr al-Shghur
L’esercito siriano (SAA) insieme ai partner russi preparano una maxi operazione contro le milizie nell’area montuosa di Idlib e a Jisr al-Shghur. Obiettivo: arrivare velocemente fino alla M4, mentre il nemico è impegnato a contrastare l’offensiva su Barah. Mosca ha dato il suo permesso e il supporto, in quanto le manovre contribuirebbero a colpire duramente Hayat Tahrir al-Sham (HTS), la Legione Sham egli altri gruppi alleati. Ciò, però, non violando l’accordo tra Damasco e Ankara. I soldati, infatti, si fermerebbero prima del corridoio di sicurezza di sei chilometri attorno all’autostrada. Peraltro, il SAA starebbe anche ricevendo rinforzi esterni. Sembra che numerosi miliziani delle PMU stiano arrivando dall’Iraq per fornire aiuto. Questi, secondo fonti locali, sono inviati presso varie unità di stanza nel raggio di circa 80 chilometri.
La Turchia, nonostante le garanzie che il SAA non violerà gli accordi superando la M4, si prepara in caso di sorprese. Damasco, invece, cerca di sfruttare lo stallo a Barah per tenere lontane e impegnate HTS e le milizie alleate
La Turchia, seppur ufficialmente non è coinvolta nell’operazione del SAA a Idlib, ha preso le sue contromisure. Ankara ha rafforzato la sua presenza militare a nord e lungo la M4 nella provincia siriana, inviando uomini e mezzi presso le varie postazioni del e TAF. Obiettivo principale è evitare possibili sorprese, anche se la Russia ha garantito che l’esercito siriano non violerà gli accordi di tregua. Quello secondario, invece, è respingere eventuali attacchi di HTS e degli alleati che, pressati dal nemico, potrebbero cercare di ripiegare a nord dell’autostrada. Sui tempi dell’inizio delle manovre, comunque, non c’è ancora una data certa. All’inizio Damasco attendeva di prendere Barah prima di farle partire. Poi, però, complice lo stallo, i piani sono cambiati. Anzi. Si è cercato di sfruttare proprio quello per distrarre i jihadisti locali e tenerli impegnati lontano, sapendo che se si muovessero rapidamente si esporrebbero ai raid aerei dei caccia russi.