Il JNIM ha attaccato e, presumibilmente, conquistato una base ad Acharan. E’ la risposta all’operazione dei contractors russi e dell’esercito locale per rompere l’assedio del MNLA a Timbuktu.
Siria, il SAA continua a subire il pressing dello Stato Islamico a Badia

L’esercito siriano (SAA) continua a subire il pressing dello Stato Islamico a Badia. I jihadisti, nonostante i raid russi, aumentano gli attacchi contro i nemici
L’esercito siriano (SAA), nonostante gli aiuti ricevuti dalle milizie alleate e dalla Russia, continua a subire il pressing dello Stato Islamico nel deserto di Badia. I jihadisti, infatti, non hanno diminuito gli attacchi contro le pattuglie e i convogli a ovest di Mayadeen. Anzi. Sembra che recentemente ci sia stata un’escalation di raid mordi e fuggi. Ciò anche se nei giorni scorsi c’è stata una nuova ondata di oltre 60 strike dei caccia di Mosca nel quadrante. Come era prevedibile, infatti, i terroristi IS hanno imparato a evaderli. Si nascondono durante l’offensiva nemica e poi, appena si è conclusa, ripartono all’attacco. Peraltro, colpendo in più località simultaneamente, grazie ai centri di comando mobile, montati su camion, come quelli che ha scoperto il SAA pochi mesi fa.
Le modalità dei rapimenti per fare cassa, confermano che IS in Siria è ancora un network
Lo Stato Islamico, nonostante l’offensiva di Damasco, ha anche incrementato i rapimenti nell’est della Siria per recuperare risorse. L’ultimo caso, come riporta l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), è quello di tre fratelli presi dai jihadisti sulla strada tra Hasaka e Deir Ezzor. I giovani sono stati poi liberati dopo il pagamento di un riscatto, avvenuto però a Idlib. Peraltro, lo scorso mese si erano verificati episodi analoghi con simili modalità. Ciò conferma che IS nel paese mediorientale è ancora un network esteso con i vari gruppi che operano nelle diverse province collegati tra loro e non isolati e indipendenti, come invece si riteneva da tempo.