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Siria: HTS a Idlib impone regole stringenti, ma fa cassa sulla popolazione

HTS a Idlib impone regole stringenti, ma fa cassa sulla popolazione. Cresce l’elenco dei prodotti vietati da miliziani pro-Turchia hanno. Questi, però, poi guadagnano sul contrabbando

Hayat Tahrir al-Sham (HTS) a Idlib ha adottato una politica delle “due misure” con la popolazione locale. Il gruppo pro-Turchia, da una parte ha imposto diverse regole che vietano il consumo di molti prodotti (sigarette in primis); dall’altra, però, fa entrare regolarmente nella provincia siriana le merci di contrabbando, in quanto ne trae grandi profitti. Tutti i contrabbandieri, infatti, pagano dazi salati ad HTS per poter permettere ai loro camion accedere al quadrante e muoversi liberamente al suo interno. I prodotti vengono poi distribuiti segretamente ai negozi, che li vendono grazie al passaparola, ma a prezzi maggiorati. Questo fenomeno si è acuito soprattutto negli ultimi mesi ed è coinciso con quando Ankara ha deciso di tagliare gli aiuti alle milizie alleate.

La situazione nella provincia siriana è sempre più esplosiva. Il taglio degli aiuti da parte di Ankara rischia di scatenare un’escalation di violenza

Ogni gruppo di miliziani a Idlib si è attrezzato per sopravvivere e per non perdere peso nel quadrante, facendo cassa in ogni modo sulla popolazione. La situazione della sicurezza, però, sta rapidamente degenerando. Nella provincia siriana, infatti, sono sempre più frequenti gli scontri armati tra le fazioni per accaparrarsi i bottini e c’è stato un aumento quasi esponenziale di omicidi irrisolti. Sia di civili sia di combattenti. Inoltre, gli abitanti locali cominciano a vedere HTS come un nuovo ISIS. Le razzie quotidiane, le regole e i divieti, infatti, sono sempre più stringenti. Come lo sono le punizioni in caso di scoperta di violazioni. Il malumore sta crescendo rapidamente e c’è il rischio concreto di una nuova escalation del conflitto interno nell’area, che potrebbe portare a esiti imprevedibili. Soprattutto, ora che la Turchia ha ripreso ad aumentare il pressing contro Damasco e il Kurdistan nel Nord del Paese mediorientale.

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