Le milizie pro-Iran hanno attaccato la base di Inherent Resolve di Ain al-Asad (Anbar). Si temono incidenti analoghi nel Paese vicino e reazioni muscolari della Coalizione.
Siria, gli Usa aprono due basi a Qamishlo in chiave anti-Isis

Si concretizza il piano di ricollocamento ed espansione della presenza militare Usa nel nord-est della Siria. Aprono due basi a Qamishlo. Una a Tirbê Spiyê e l’altra a Himo. I soldati americani aiuteranno le SDF contro Isis e monitoreranno l’area
Si comincia a concretizzare l’espansione della presenza Usa nel nord est della Siria, in chiave anti-Isis. Nelle scorse ore un convoglio di mezzi militari è entrato dall’Iraq attraverso il valico di frontiera di al-Walid. Successivamente si è diviso in due tronconi: uno si è diretto nel distretto di Tirbê Spiyê e l’altro nell’area di Qamishlo, presso il villaggio di Himo. Nelle due località secondo fonti ben informate, nasceranno altrettanti basi. Obiettivo: proteggere la popolazione locale e le infrastrutture-chiave, come i giacimenti petroliferi e le carceri che ospitano i miliziani dello Stato Islamico, dagli attacchi dei jihadisti. Parallelamente, i soldati statunitensi monitoreranno da vicino le operazioni della Turchia e della Russia nel quadrante. Inoltre, le truppe forniranno assistenza alle operazioni delle SDF contro Isis in tutta l’area.
Intanto, a Kobani, i militari statunitensi confermano la vicinanza con i curdi. Lo fanno disegnando grandi cuori nel cielo, mentre lasciano la città-simbolo della lotta contro Daesh
Intanto, sembra che l’ultimo contingente Usa abbia lasciato Kobani. La città simbolo della prima vittoria dei curdi contro Isis, infatti, passerà sotto il controllo della Russia e della Turchia. I militari, però, hanno voluto testimoniare concretamente un gesto di vicinanza alla popolazione prima della partenza. Quando i caccia americani hanno sorvolato il centro abitato, hanno disegnato dei grandi cuori nei cieli. E’ la conferma che le forze statunitensi non avevano nessuna intenzione di abbandonare le SDF e la popolazione, dopo anni di lotta insieme contro lo Stato Islamico. Il messaggio è giunto forte e chiaro nell’area. Un leader locale ha commentato spiegando che, “a priori dalla politica di Washington, al popolo e ai militari Usa importa di noi”.