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Siria, fallito il terzo pattugliamento joint Russia-Turchia sulla M4

E’ fallito anche il terzo tentativo di pattugliamento joint Russia-Turchia sulla M4. Il convoglio, scortato da droni, entra a Idlib e arriva a Naryab. Poi, però, è costretto a tornare indietro

Nulla di fatto anche per il terzo pattugliamento congiunto Russia-Turchia sulla M4. Il convoglio, partito dal villaggio di Tarnbah è dovuto tornare indietro all’altezza di Nayrab a causa delle proteste della popolazione, che aveva organizzato blocchi sulla strada. Ciò conferma che i tentativi di mediazione di Ankara con le milizie locali a Idlib non hanno ancora portato frutti. D’altronde, lo stesso convoglio, entrato solo per un breve tratto all’interno della provincia siriana, era stato scortato da droni di Mosca. Obiettivo: prevenire possibili imboscate da parte dei jihadisti. Questi continuano a minacciare attacchi alle truppe della Federazione se dovessero avventurarsi nel quadrante. I mezzi, infatti, sono riusciti ad arrivare a Nayrab solo perché in città c’è un grande schieramento delle TAF, nonché un presidio fisso. Il tratto di strada successivo,  non a caso, rimane ancora tabù.

Mosca, esaurita la pazienza con Ankara per la situazione a Idlib, supporta la maxi operazione di Damasco nella provincia. Erdogan sarà costretto a breve a prendere una decisione importante

La Russia, però, ha ormai esaurito la pazienza con la Turchia e si prepara ad adottare soluzioni alternative a Idlib. In particolare, sta fornendo sostegno a Damasco per una imminente maxi operazione dell’esercito siriano (SAA) contro le milizie nella provincia. Le manovre si muovono su due assi: il nord di Hama e Saraqeb. Negli ultimi giorni sono arrivati numerosi rinforzi per il SAA nell’area e nel frattempo i caccia di Mosca effettuano quotidiane missioni di ricognizione su tutto il quadrante. Ciò mette Ankara in grande difficoltà e il presidente Recep Tayyip Erdogan sarà probabilmente costretto a prendere presto una decisione importante. Riprendere il supporto ai jihadisti locali, quasi azzerato dopo l’accordo con Mosca, o scaricarli. Nel primo caso la Turchia si metterà contro la Federazione. Nel secondo, perderà l’appoggio di un alleato prezioso e si creerà un nuovo nemico, probabilmente molto più pericoloso del SAA. Peraltro vicino al confine.

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