Erdogan, più forte dopo la vittoria alle presidenziali, vuole mantenere il pressing su SDF e SAA.
Siria, comincia l’assalto finale delle SDF a Isis a Rawdah

Comincia l’assalto finale delle SDF a Isis nel deserto di Rawdah, al confine con l’Iraq nella Middle Euphrates Valley (MERV). Vi partecipano anche le ISF di Baghdad
E’ cominciato l’assalto finale delle SDF a Isis nel deserto di Rawdah, nella Middle Euphrates Valley (MERV) al confine con l’Iraq. Nelle scorse ore si sono riunite in zona i due assi dell’operazione Round Up (Jazeera Storm) per cacciare lo Stato Islamico dall’area, avanzando per circa 35 chilometri. Inoltre, le forze arabo-curde hanno ripreso il totale controllo di tutti i campi petroliferi nella provincia di Deir Ezzor, catturati dai jihadisti del Daesh pochi giorni fa. Nel quadrante si prepara una massiccia battaglia, in quanto i miliziani sono chiusi vicino alla frontiera senza possibilità di fuga. Inoltre, sono attaccati da due fronti: Siria e Iraq. Qui l’artiglieria delle ISF bombarda le postazioni difensive dei terroristi e controlla che non ci siano tentativi di fuga o di infiltrazioni. Tanto che periodicamente vengono neutralizzati gruppi e cellule lungo i confini tra i due paesi.
Intanto lo Stato Islamico a Deir Ezzor continua a implodere. I miliziani Daesh si fanno la guerra tra loro e denunciano i compagni. Arrestati comandante IS e la sua unità per aver parlato male di al Baghdadi
Intanto, Isis a Deir Ezzor è al collasso. Oltre che con le SDF, i miliziani dello Stato Islamico sono in guerra aperta tra loro e non esitano a denunciarsi a vicenda. L’ultimo episodio, riportato da fonti locali, è avvenuto a Sha’fa, a nord di Abu Kamal (Al Bukamal). Un comandante sul campo del Daesh, Abu Anwar al Maqdisi, e sette membri della sua unità sono stati arrestati dallo stesso apparato di sicurezza della formazione. La loro colpa è aver criticato il leader massimo, Abu Bakr al Baghdadi. Il gruppo avrebbe affermato che il Califfo ha fallito e che ha adottato una ideologia sbagliata. A seguito di ciò, al Maqdisi (di nazionalità giordana) e i suoi uomini sono stati incarcerati e rischiano la pena capitale. Nei giorni scorsi, invece, nella zona di Hajin ci sono state numerose fughe di jihadisti, alcuni dei quali hanno anche rubato parte della cassa dei loro compagni.