Erdogan, più forte dopo la vittoria alle presidenziali, vuole mantenere il pressing su SDF e SAA.
Siria, ad Aleppo la guerriglia si prepara alla battaglia finale

Le forze siriane convergono nelle zone Est della città, in attesa del via libera all’offensiva nelle zone più popolate. Sarà una battaglia dura e pericolosa
In Siria la guerriglia ad Aleppo si appresta a combattere la battaglia più dura per la sua sopravvivenza. I militari del presidente Bashar Assad sono entrati nella zona occidentale della città e si stanno preparando per dare l’assalto alle aree centrali. Quelle più densamente popolate. Le manovre, che negli ultimi tempi hanno avuto un’accelerazione, finora sono state supportate dal fuoco dell’artiglieria. Questo, però, nel prossimo futuro dovrà essere quasi azzerato per ridurre al minimo il rischio causare di vittime civili. Di fatto, grazie agli ultimi successi, le forze di sicurezza siriane controllano oggi il 40% della città. In queste ore, inoltre, si stanno bonificando le ultime sacche di resistenza nella zona orientale. Parallelamente, stanno convergendo nell’area centinaia di militari, in preparazione dell’inizio della battaglia finale.
Arrivate ad Aleppo la Guardia Repubblicana e la Quarta Divisione
Gli ultimi ad arrivare in ordine di tempo sono state la Guardia Repubblicana di Assad e la Quarta Divisione. Sono unità d’elite, note per essere composte da fedelissimi di Assad e del governo della Siria. Tanto che hanno avuto un ruolo chiave nei tentativi di Damasco di fermare la rivolta nazionale. Inoltre, elementi delle due formazioni sono stati inviati presso altre unità per tenere sotto controllo i colleghi. I militari, però, non si sono ancora mossi verso il centro di Aleppo. Aspettano di capire quale sarà la strategia di quella che si prospetta come un’impegnativa battaglia casa per casa. C’è l’elevato rischio, infatti, che i miliziani tendano imboscate, mescolandosi con i civili, e che li usino come scudi umani. A ciò si aggiunge che il supporto esterno (supporto aereo e dell’artiglieria) sarà ridotto. Di conseguenza è fondamentale capire come operare e coordinarsi con le altre unità coinvolte.
Assad spinge sull’acceleratore: vincere ad Aleppo è fondamentale per la sua “sopravvivenza”
I tempi per l’assalto finale ad Aleppo, comunque, sono maturi. Riconquistare la città, infatti, è strategico per Assad. Da una parte assesterebbe un colpo durissimo all’opposizione anti-governativa in Siria: perdere la città, infatti, sarebbe la più grande sconfitta in oltre cinque anni. Dall’altra, permetterebbe di liberare forze, che potrebbero essere inviate a Raqqa. Queste parteciperebbero alle manovre per cacciare l’Isis dalla sua ultima roccaforte nella regione. La caduta di Mosul, infatti, ormai è solo questione di tempo. I primi a saperlo sono i miliziani Daesh, che stanno concentrando le difese nella città siriana abbandonando quella in Iraq. La vittoria ad Aleppo metterebbe Assad in una posizione diversa nei negoziati del processo di pace in Siria. A quel punto diverrebbe un interlocutore “forte” e immaginare un futuro senza di lui sarebbe molto più difficile.