Un drone di Teheran si è avvicinato troppo, effettuando manovre pericolose, al Carrier Strike Group IKE, che solo il giorno prima era transitato nello Stretto di Hormuz.
Siria, a cosa mira l’Iran? Inviati ingenti rinforzi ad Abu Kamal

L’Iran sta inviando ingenti rinforzi ad Abu Kamal. Teheran vuole contrastare meglio l’offensiva “The saga of exhaustion 2” di Isis, tra Homs e Deir Ezzor, Altri, o attaccare Inherent Resolve?
A cosa mira l’Iran nel sud est della Siria? Negli ultimi giorni sono arrivati ad Abu Kamal numerosi rinforzi alle milizie sciite, alleate dell’esercito di Damasco (SAA). Il MEMRI, citando fonti locali, parla di decine di camion, provenienti dall’Iraq attraverso il valico di Qaim. Formalmente dovranno sostenere il SAA nella lotta a Isis. Soprattutto dopo che lo Stato Islamico ha lanciato recentemente l’operazione “The saga of exhaustion 2” dal deserto di Badia al-Sham a Homs contro le postazioni nemiche a Deir Ezzor. I jihadisti Daesh, infatti, da quel momento hanno incrementato gli attacchi contro i soldati siriani e i civili in tutto il quadrante. Alcuni analisti, però, temono che dietro ci possa essere altro. Forse anche un attacco contro le forze di Inherent Resolve, che forniscono supporto alle SDF nella regione. L’ipotesi, comunque, seppur non esclusa a priori, al momento viene considerata “remota”.
Missione a sorpresa nel sud est della Siria del capo delle forze aerospaziali delle IRGC. Obiettivo: migliorare le difese contro i raid aerei nemici, soprattutto quelli di Israele ma non solo
A far aumentare le preoccupazioni c’è anche la recente visita a sorpresa ad Abu Kamal del generale Amir Haji Zada, a capo delle forze aerospaziali delle Guardie rivoluzionarie (IRGC) iraniane. L’alto ufficiale, al pari dei rinforzi per le milizie, è entrato in Siria passando da Qaim. Non si sa quale sia stato lo scopo della sua missione. L’unica informazione certa è che ha effettuato una ricognizione nell’area per poi tornare in Iraq. La sua presenza, comunque, non è passata in quanto tutte le strade nel quadrante sono state sigillate. Gli analisti ritengono che Teheran stia cercando di rimodulare le difese a Homs e Deir Ezzor, per essere meno vulnerabile ai raid aerei nemici, soprattutto a quelli di Israele ma non solo. Ciò in previsione di una crescita delle proprie truppe nell’area e forse, in un futuro, della costruzione di una sorta di aeroporto militare.