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Iraq, le ISF sventano maxi attentato Isis contro i pellegrini dell’Arbaeen

Le ISF hanno sventato un maxi attentato che Isis pianificava contro i pellegrini sciiti. Questi erano diretti a Karbala per l’Arbateen. Sequestrati 750 chili di esplosivo

Le ISF hanno sventato un grande attacco Isis contro i pellegrini sciiti a sud di Baghdad. Le forze di sicurezza irachene sono intervenute con un blitz in un’area agricola, scoprendo 20 sacche di esplosivo (tritolo) per un totale di circa 750 chili, appartenenti a una cellula dello Stato Islamico. Questa, secondo fonti locali, aveva intenzione di colpire i pellegrini che si apprestano ad andare a Karbala per l’Arbaeen, le celebrazioni che ricordano l’anniversario della morte dell’Imam Hussein e che cominceranno il 19 ottobre. L’attentato Daesh avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche, in quanto nella città è previsto l’arrivo di oltre tre milioni di persone. I jihadisti, peraltro, avevano già colpito recentemente a Karbala. nei giorni scorsi una bomba è scoppiata all’interno di un minibus, uccidendo una dozzina di persone e ferendone altre.

Intanto, proseguono in Iraq i blitz mirati contro le cellule dello Stato Islamico. Inoltre, son quasi ultimati i preparativi per la sesta fase dell’operazione anti-Daesh Victory Will

Intanto, in varie aree dell’Iraq sono in corso blitz mirati per smantellare cellule Isis. Miliziani dello Stato Islamico sono stati arrestati a Ramadi e Mosul. Inoltre, è stato sventato un attentato a Ba’aj. Parallelamente, proseguono i preparativi per la sesta fase dell’operazione anti-Daesh Victory Will, che dovrebbe cominciare a breve. Sulle manovre non sono stati forniti dettagli circa l’area coinvolta e le forze che vi parteciperanno. E’ certo, invece, che l’obiettivo sarà stringere ulteriormente il cerchio sui jihadisti IS, già colpiti duramente nelle precedenti fasi dell’offensiva. Da Anbar a Nineveh, passando per Salahuddin e Diyala. Questa ha preso di mira non solo i terroristi, ma anche le infrastrutture usate e reti di fiancheggiatori. Ciò per indebolire la loro capacità operativa e ridurre quindi gli attacchi, soprattutto contro la popolazione.

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