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Iraq, la quarta fase di Victory Will azzera la leadership Isis ad Anbar

Si conclude in Iraq la quarta fase dell’operazione anti-Isis, Victory Will. Le ISF hanno bonificato l’area di Anbar al confine con la Siria, obbligato la sacca di resistenza dello Stato Islamico a ripiegare a Est e hanno azzerato la leadership dei miliziani nella provincia

Le ISF hanno concluso con successo la quarta fase dell’operazione Victory Will contro Isis. Le forze di sicurezza locali hanno bonificato l’area occidentale della provincia di Anbar al confine tra Iraq e Siria dalla presenza di jihadisti dello Stato Islamico. Parallelamente, hanno obbligato la grande sacca di resistenza Daesh nell’area a ripiegare verso est all’interno del paese mediorientale. Nel corso delle manovre una ventina di miliziani hanno perso la vita e altri quindici sono stati arrestati. Inoltre, i leader IS della provincia sono stati uccisi nel corso di attacchi mirati. Tra loro c’è anche Ahmad Hamed Hussein (alias Abu Muslim), governatore della Wilayat Occidentale; Abu Anas, l’“Emiro de deserto di Anbar”, e Abu Waqqas, il capo del settore media nella provincia. Peraltro, potrebbero essercene anche altri. Molti dei corpi rinvenuti dalle ISF dopo gli strike, infatti, erano irriconoscibili per le lesioni riportate.

Arrestato a Mosul il miliziano Daesh, ripreso nel video di propaganda IS del 2014 mentre distruggeva reperti archeologici e monumenti nel museo della città. Intanto proseguono le manovre minori nel paese, alla caccia di cellule dei jihadisti

Parallelamente a Victory Will, le ISF hanno colpito Isis anche in altre aree dell’Iraq. A Mosul è stato catturato il miliziano dello Stato Islamico, apparso nel video di propaganda del 2014 che ha fatto il giro del mondo mentre distruggeva reperti archeologici e monumenti nel museo della città. A Sulaymaniyah, inoltre, sono stati arrestati tre trafficanti di organi umani, collegati a Daesh. Nel frattempo, ci sono state operazioni minori a Diyala e Kirkuk. Qui le truppe di Baghdad hanno distrutto due basi IS, una ad Hashisha e l’altra a al-Nawafla, smantellando anche un deposito di armi dei jihadisti. Obiettivo delle manovre: localizzare e neutralizzare le cellule dei terroristi, prima che compiano attacchi contro i militari e la popolazione.

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