skip to Main Content

Iraq, ecco i primi dettagli della maxi operazione anti-Isis Victory Will

Ecco i primi dettagli dell’operazione anti-Isis Victory Will (Irada al-Nasr) in Iraq. Vi partecipano migliaia di uomini, la Coalizione Internazionale e le milizie sciite tra Anbar, Nineveh e Salahuddin

Cominciano ad arrivare i primi dettagli sulla maxi operazione anti-Isis in Iraq Victory Will (Irada al-Nasr), cominciata nel fine settimana. Migliaia di elementi delle ISF hanno preso di mira un “triangolo” dai confini con la Siria fino a Bajji. I soldati, infatti, puntano a eliminare tutti i miliziani dello Stato Islamico tra Anbar, Nineveh e Salahuddin. Vi prendono parte anche le milizie paramilitari sciite, Hashd al-Shaabi (PMF) e la Coalizione Internazionale, che fornisce supporto aereo ravvicinato e informazioni sui nascondigli dei jihadisti Daesh. Non si sa quanto dureranno i movimenti delle truppe, ma è certo che non si fermeranno fino a quando Baghdad non avrò decretato che l’area desertica del paese mediorientale è stata “bonificata”. Peraltro, nonostante sia appena iniziata, Victory Will ha già mietuto diverse vittime nelle fila IS e nessun caduto tra i militari.

Siria, concluso il Forum Internazionale sullo Stato Islamico. Emergono 12 proposte, tra cui un tribunale internazionale in loco che giudichi i crimini Daesh. Secondo gli esperti si può fare grazie alle risoluzioni ONU 2170, 2178 e 2249

Nel nord est della Siria, invece, si è appena concluso il Forum Internazionale su Isis, con oltre 200 esperti e da cui sono emerse 12 proposte. Tra queste la nascita di un tribunale internazionale, che giudichi i crimini commessi dallo Stato Islamico nel paese. Secondo gli esperti, peraltro, le risoluzioni ONU 2170, 2178 e 2249 forniscono la base per la creazione della Corte, che potrebbe essere dislocata nell’area a maggioranza curda. Parallelamente, però, le SDF di Jazeera Storm continuano a dare la caccia alle cellule Daesh, infiltrate nell’est passando dall’Eufrate. Al momento sono in corso blitz in diverse città lungo il fiume contro piccoli gruppi di jihadisti. Questi pianificano attacchi contro le forze arabo-curde e la popolazione per vendicarsi, finanziarsi e continuare a diffondere il terrore.

Back To Top