Le milizie pro-Iran hanno attaccato la base di Inherent Resolve di Ain al-Asad (Anbar). Si temono incidenti analoghi nel Paese vicino e reazioni muscolari della Coalizione.
Asia, la Corea del Nord presenta due nuovi droni militari

La Corea del Nord presenta due nuovi droni militari. L’occasione è stata la visita di Shoigu a Pyongyang. Visivamente imitano i Global Hawk e i Predator B (MQ-9 Reaper), ma le caratteristiche sono ignote
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha svelato due nuovi droni (UAV) che visivamente imitano i Global Hawk e i Predator B (MQ-9 Reaper) statunitensi. L’occasione è stata La visita del ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. Il progetto è nato a gennaio 2021 quando Kim Jong Un ordinò ai militari di produrre sistemi di attacco senza pilota e droni da ricognizione. Da quel momento non si sono state ulteriori comunicazioni fino alla presentazione a Shoigu nell’ambito di un’esposizione di tecnologia bellica a Pyongyang, chiamata “Weapons and Equipment Exhibition 2023” in cui i due velivoli erano in mostra insieme ad altri asset, tra cui i missili balistici a intercontinentali (ICBM) Hwasong-17 e 18 e quelli a corto raggio KN-23 (SRBM). Si sospetta, peraltro, che le due macchine abbiano già effettuato test di volo presso la base aerea di Panghyon. Non è chiaro, però, quali siano le loro effettive caratteristiche e le capacità operative
I due UAV sono effettivamente moderni o rappresentano l’ennesimo bluff di Kim Jong Un?
La grande differenza tra un UAV all’avanguardia e uno “non competitivo” è data principalmente dalla tecnologia di cui è dotato: in particolare sensori e avionica. La Corea del Nord non ha il know how e le possibilità per svilupparla (è da anni oggetto di sanzioni internazionali). Di conseguenza, ci sono tre possibilità: la tecnologia è stata acquisita mediante spionaggio (in particolar modo quello cyber, portato avanti costantemente dal gruppo Lazarus e dalle sue propaggini), è stata fornita a Pyongyang volontariamente da un soggetto o da un Paese terzo, oppure si tratta di un fuoco di paglia e i due droni sono poco più che velivoli commerciali. Questa ultima eventualità, infatti, non è da escludere a priori. Soprattutto, in quanto Kim Jong Un non è nuovo a trovate di questo tipo ad uso di “marketing” esterno e interno.