La Somalia si prepara a prendere il controllo della sua sicurezza dopo 18 anni. Il 30 giugno comincia il disimpegno della missione UA ATMIS. La forza chiede però sostegno a Mogadiscio contro al-Shabaab, in particolare su logistica e aeronautica

La Somalia si prepara a prendere il controllo della propria sicurezza dopo 18 anni. Il 30 giugno, infatti, comincerà il ritiro dei militari della missione dell’Unione Africana, ATMIS. Il disimpegno avverrà in tre fasi, come ha confermato un recente incontro tra i presidenti dei Paesi africani che forniscono truppe alla forza. Il gruppo ha emesso un comunicato, chiedendo un maggiore sostegno logistico ai soldati di Mogadiscio contro al-Shabaab e sottolineando l’importanza della protezione della forza, come il sostegno alla componente aerea locale. Il governo somalo, peraltro, mira ad avere 24.000 soldati pronti per partire entro il prossimo anno per sconfiggere i jihadisti entro l’estate del 2024. L’obiettivo, seppur ambizioso, non appare impossibile. Ciò, soprattutto alla luce dell’offensiva in corso nella Shabelle, che ha assestato colpi molto duri ai miliziani.