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Afghanistan, figuraccia dei talebani sulla morte del generale Ghori

I jihadisti hanno affermato di aver distrutto l’elicottero su cui viaggiava l’alto ufficiale, precipitato a Bala Morghab. Invece, è stato un incidente

E’ arrivata puntuale la risposta dei talebani in Afghanistan sulla morte del comandante del 207esimo Corpo d’armata dell’ANA: il generale Muhayuddin Ghori. L’alto ufficiale, che comanda l’esercito nella regione Ovest, ha perso la vita in un incidente in elicottero a Morichaq. L’area si trova nel distretto di Bala Morghab, in provincia di Badghis. I jihadisti hanno pubblicato sui loro canali internet un comunicato in cui si afferma che alle 17 i mujahideen dell’Emirato Islamico hanno attaccato un elicottero. Questo trasportava figure chiave delle “marionette” (come i talebani chiamano le forze di sicurezza locali). Secondo quanto affermano i miliziani, il velivolo è stato completamente distrutto e gli 11 occupanti sono morti. Compresi il generale Ghori, il capo dell’intelligence a Badghis e alcuni membri del Consiglio provinciale di Herat. Infine, si riporta che nel corso dell’attuale campagna sono stati abbattuti in tutto il paese 13 elicotteri, 2 F-16 Usa e 7 droni.

Foto, fatti e numeri sbugiardano i talebani

Il comunicato dei talebani è molto chiaro. Peccato, però, che sia totalmente falso. Innanzitutto l’elicottero che trasportava il generale Ghori e gli altri funzionari non è stato abbattuto, come dimostra la foto in alto, pubblicata per alcune ore sul sito di Ariana News. Il velivolo era decollato da una base ANA e quasi subito ha dovuto compiere un atterraggio d’emergenza. Dopo l’impatto con il terreno si è adagiato su un fianco, rimanendo praticamente intatto. Se ci fosse stata un’esplosione in volo, invece, i resti sarebbero sparsi in un ampio raggio. A ciò si aggiunge che non è vera nemmeno che siano morti tutti gli 11 occupanti. Nell’incidente, presumibilmente avvenuto per cause tecniche, hanno perso la vita solo il generale Ghori e il pilota. Infine, ci sono stati solo 9 feriti tra cui il capo del Direttorato nazionale della sicurezza (NDS) e quello del Consiglio provinciale. Entrambi, peraltro, di Badghis. Non di Herat.

I talebani rivendicano e ingigantiscono qualsiasi evento, spesso palesemente falso

Il comunicato tempestivo dei talebani, reso noto solo poche ore dopo l’incidente, purtroppo è una prassi consolidata in Afghanistan. Ogni volta che c’è un evento di questo tipo, la macchina della propaganda jihadista si attiva immediatamente per sfruttare l’occasione. Molto spesso vengono ingigantiti eventi, da attacchi ad attentati. Altrettanto frequentemente vengono diffuse notizie false per cercare consensi e far vedere che la formazione è “vttoriosa”. In primis all’interno, dove c’è grande sconforto. In primis, derivato dalla crescente pressione subita a opera delle forze di sicurezza di Kabul. Queste stanno combattendo duramente i talebani per spingerli ad aderire al processo di riconciliazione nazionale. Inoltre, destano forti preoccupazioni le notizie che  diversi gruppi della galassia e leader storici della guerriglia antigovernativa, come Gulbuddin Hekmatyar, lo hanno già fatto.

L’arrivo di Isis in Afghanistan ha causato una guerra tra Daesh e talebani anche sulla propaganda

L’arrivo di Isis in Afghanistan ha complicato ulteriormente la situazione per i leader talebani. Questi si sono trovati costretti a combattere su un fronte nuovo, che sta dando loro parecchi problemi. Tra le due compagini è in corso un violento conflitto per la conquista del territorio e del peso nel paese, che sta causando perdite da entrambe le parti. Inoltre, in molti fuoriescono dai vecchi gruppi per unirsi al Daesh, attratti dalla novità e dai salari più alti. Di conseguenza, c’è la necessità disperata di apparire a ogni costo ai propri uomini come ancora forti e vittoriosi. Da qui la propaganda su qualsiasi cosa, che però spesso si è rivelata controproducente. Anche lo Stato Islamico, infatti, sta adottando la stessa strategia. E in molti casi è avvenuto che la paternità di attacchi o attentati fosse rivendicata da entrambe le formazioni. Ciò ha determinato un’ulteriore perdita di credibilità per i talebani.

 

La rivendicazione falsa dei talebani sul loro sito di propaganda

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