L’allegato zip dell’email “PURCHASE ORDER” contiene un file bat. Questo esegue un PS, che infetta la macchina con il malware. I dati rubati sono esfiltrati via SMTP.
Usa, FBI chiede più poteri, tutele e fondi per la cybersecurity del paese

Proteggere la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act
Negli Usa all’FBI servono più mezzi e poteri legati al cyberspazio per proteggere il paese. Il direttore del Bureau, James Comey, li ha chiesti nella sua audizione davanti al comitato Giustizia del Senato. Questo è un breve estratto delle sue richieste: innazitutto serve proteggere la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act. Questa autorizza programmi di sorveglianza che analizzano una vasta quantità di dati legati alle chat online, senza necessità di ricorrere a un mandato preventivo. A proposito, Comey ha avvisato che senza i programmi il paese sarebbe meno sicuro. Inoltre, ha chiesto supporto bipartisan per evitare che ci siano tentativi di depauperarla.
Servono più mezzi contro la crittografia e specialisti in cybersecurity
Il direttore dell’FBI ha anche ricordato che c’è una proliferazione di dispositivi criptati. Questi creano non pochi problemi al Bureau. Infatti, ha spiegato che i G Men nella prima parte del 2017 hanno avuto accesso a circa 6.000 tra smartphone e tablets. Ma non si è riusciti a “craccare” la metà di essi. Inoltre, ha ricordato che il 90% dei terroristi usano almeno un’APP criptata. Di conseguenza, in maniera più o meno velata, ha chiesto che il Congresso intervenga sulla questione. Infine, Comey, ha parlato di finanziamenti. Lo ha fatto dicendosi certo che i sistemi del Senato sono stati oggetto di interesse da parte di servizi d’intelligence stranieri. E, a proposito, ha detto che se l’FBI avesse maggiori fondi, “potrebbe investire di più nell’aggiornare i nostri sistemi” e protezioni. Ciò anche “assumendo altri operatori e analisti della cybersecurity”.
La New Democrat Coalition Cybersecurity Task Force scrive all’OPM
Alle parole del direttore dell’FBI si sono aggiunte anche quelle dei leader della New Democrat Coalition Cybersecurity Task Force. Questi hanno chiesto all’Ufficio per la gestione del personale (OPM) federale di considerare una maggiore flessibilità nell’assumere e formare il personale che opera nella cybersecurity. Lo hanno fatto in una lettera in cui si suggerisce per i reclutamenti di guardare ai test certificati dell’industria del settore. Inoltre, si consiglia di abbassare le qualifiche accademiche richieste, considerate troppo elevate. Per l’OPM, infatti, i candidati devono avere almeno un titolo di studi quadriennale. Molte realtà del settore privato, però ne richiedono uno. Perciò, anche a seguito della carenza di specialisti sul mercato, si ritiene che l’Ufficio dovrebbe abbassare gli standard.