L’esperto di cybersecurity Salvatore Lombardo scopre un’email che punta a un falso sito di pagamento legato al servizio. Obiettivi: rubare le credenziali e i dati della carta di credito.
Usa, contro la FCC massiccia campagna spam o information warfare?

Inviati oltre 450.000 commenti falsi, ma da account veri. Ignoto l’autore della campagna
Massiccia campagna di spam negli Usa. La Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) ha ricevuto oltre 450.000 commenti contro la neutralità del web, nell’ambito della possibile revisione della legge. Peccato fossero falsi. A denunciare l’accaduto sono stati gli stessi proprietari degli account, da cui sono stati inviati i messaggi alla pagina di consultazione sul tema. Lo hanno fatto con una lettera, inviata al presidente della FCC Ajit Pai, e per Conoscenza al Congresso da cui dipende l’organismo. Nel testo smentiscono di essere gli autori dei commenti e chiedono un’indagine immediata sull’accaduto. Peraltro, secondo il gruppo Fight for the Future, almeno due dei finti spammers erano morti. Al momento è, invece, sono ignote l’identità e gli scopi di chi ha lanciato la campagna.
La lettera delle vittime alla FCC
“Chiunque abbia rubato i nostri nomi e indirizzi ha esposto le nostre informazioni private al pubblico, senza permesso preventivo – si legge nella lettera -. Inoltre, ha usato le nostre identità per dichiarazioni politiche che non sosteniamo. Nonostante possa essere conveniente per lei ignorare l’accaduto, in quanto supporta la sua posizione – prosegue il testo -, la FCC non può andare avanti in questo dibattito senza aver prima condotto un’indagine approfondita su questo attacco”. Infine, le vittime del furto d’identità chiedono a Paj e alla Commissione di rimuovere tutti i falsi commenti a loro attribuiti. La questione in discussione sul sito della FCC è la legge sulla net neutrality, adottata dall’amministrazione Obama. Questa forza le compagnie internet a trattare tutti i dati allo stesso modo.
Le ipotesi su chi sia l’autore e sul motivo della campagna
I ricercatori ritengono che dietro allo spam sul sito della FCC ci sia un bot, usato da ignoti per influenzare gli esiti della consultazione sull’abolizione della legge. A conferma di questa tesi, gli esperti di cybersecurity sottolineano alcuni elementi dei quasi 500.000 commenti falsi. Innanzitutto sembra siano inviati in ordine alfabetico. Inoltre, i testi dei messaggi differiscono poco tra loro. Mistero, invece, su chi sia l’autore dello spam. Alcuni pensano siano le aziende internet, colpite dal provvedimento Obama. La tesi, però, appare abbastanza fumosa, in quanto i rischi derivati dall’essere scoperti superano di gran lunga i benefici dell’operazione. Altri, invece, ritengono che siano esperimenti da parte di gruppi hacker di azioni di information warfare verso obiettivi istituzionali Usa. La FCC, infatti, è strategica. Regola tutte le comunicazioni, da quelle internet a quelle televisive negli Stati Uniti.
La lettera delle vittime del furto d’identità alla FCC e al Congresso