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Terrorismo, in Mali nasce Jama’at Nusrat al-Islam wal Muslimeen

La formazione si è ispirata all’unificazione di diversi gruppi jihadisti in Siria
In Mali 3 milizie estremiste islamiche si sono fuse e hanno giurato lealtà ad al-Qaeda. Lo ha reso noto il gruppo di analisti d’intelligence Site, su suo sito internet. In un videomessaggio, fatto circolare su internet il 2 marzo, i leader di Ansar Dine, al-Mourabitoun e di al-Qaeda nel Maghreb islamico (AQIM) hanno dichiarato ufficialmente la loro fusione in un nuovo gruppo. Questo si chiamerà Jama’at Nusrat al-Islam wal Muslimeen, riporta AnalisiDifesa, che significa “Supporto all’Islam e ai musulmani”. A capo della nuova formazione c’è Iyad Ag Ghaly, già alla testa di Ansar Dine e originario della regione di Kidal. Nel filmato, il comandante jihadista, afferma che le tre fazioni si sono ispirate all’unificazione dei diversi gruppi jihadisti in Siria.
Cosa è al-Mourabitoun e come è nata
All’origine di Al-Mourabitoun in Mali c’è il Movimento per l’Unicità e il Jihad in Africa Occidentale (Mujao). Il gruppo terroristico era nato nel 2011 a seguito di una scissione da AQIM, con l’obiettivo di portare la jihād anche nei territori dell’Africa nord-occidentale. Il Mujao, insieme al “Battaglione degli Inturbantati” (Katiba al-Mulaththamin) guidato dall’algerino Mokhtar Belmokhtar, si sono poi uniti e hanno dato vita ad Al Murabitoon. Il gruppo jihadista è ufficialmente nato il 22 agosto del 2013. In base all’intesa tra i leader dei due gruppi costituenti, la nuova entità è stata affidata a un egiziano: Abu Bakr al Muhajir, ucciso in un raid delle forze speciali francesi ad aprile del 2014. A seguito della sua morte, la guida della formazione è stata presa da Tilemsi, anch’esso eliminato dai commandos di Parigi a dicembre dello stesso anno. L’unico rimasto in vita è Belmokhtar, che ha preso le redini.
Chi è Belmokhtar “l’imprendibile”
Belmokhtar è considerato una leggenda. È infatti soprannominato “l’imprendibile” dall’intelligence francese e “mister Marlboro” dai locali. Ciò perché la sua specialità è il contrabbando di tabacchi nella regione. E’ un veterano islamista che ha combattuto contro i sovietici in Afghanistan negli anni Ottanta. L’intelligence del Mali ritiene che abbia molti contatti non solo con le formazioni jihadiste che operano nella regione. Ma anche con elementi delle tribù Tuareg. Il terrorista è considerato “un amico” per il ruolo rilevante che ebbe nella loro battaglia contro le forze regolari del paese per ottenere l’indipendenza dell’Azawad. Questa fu dichiarata unilateralmente il 6 aprile del 2012 e cessò il 14 febbraio 2013.
La fusione punta a portare avanti un piano nato tempo fa
La fusione dei tre gruppi in Jama’at Nusrat al-Islam wal Muslimeen ha un significato ben preciso: dare il via a una jihad per imporre un governo basato su una rigorosa interpretazione della sharia in Mali. Un tentativo di questo tipo era stato già fatto durante la guerra nel paese. Dopo la dichiarazione d’indipendenza del Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (MNLA), le tre formazioni cacciarono l’MLNA e presero il potere. Da quel momento avviarono una vera e propria campagna militare. Questa, però, fu fermata dall’operazione Serval dei militari francesi. Il loro intervento era stato chiesto a gennaio del 2013 dal presidente maliano, Dioncounda Traoré. Le manovre si sono concluse ufficialmente il 15 luglio del 2014. Il 1 agosto dello stesso anno, però, è stata lanciata l’operazione Barkhane”, per combattere gli estremisti nel Sahel.
La news di Analisi Difesa sulla fusione dei 3 gruppi jihadisti in Mali