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Terrorismo, l’Africa si conferma al centro degli interessi dello Stato Islamico

L’Africa si conferma al centro degli interessi dello Stato Islamico. Jihad Analytics: dopo l’editoriale di al-Naba, arriva il video a sostegno dei jihadisti pro-ISIS nel continente
L’Africa ormai è al centro degli interessi dello Stato Islamico, i segnali sono sempre più inequivocabili. Prima al-Naba, il settimanale di propaganda dei jihadisti pro-ISIS ha lodato i combattenti nel continente e ha invitato i musulmani a una hijra (migrazione) verso esso. Poi, una settimana dopo, l’ufficio Media di IS in Siria ha diffuso un video di cinque minuti in cui i miliziani si congratulano con i loro fratelli in Africa, specialmente in Nigeria. Lo riporta Jihad Analytics. Lo shift dal Medio Oriente e l’Asia verso il “Continente Nero” ha una doppia valenza: innanzitutto c’è meno pressing sui gruppi locali da parte dei governi e della comunità internazionale, rispetto a quanto avviene negli altri teatri. Inoltre, tranne pochi casi, non ci sono reali confini tra nazioni. Di conseguenza, è garantita la libertà di movimento in tutto il quadrante. Ciò senza contare che con meno pressing sarà più facile riorganizzarsi e prendere fiato.
IS, seppur in forma opportunistica, vanta una forte adesione dei gruppi locali. Inoltre, in Africa manca un coordinamento globale delle operazioni anti-terrorismo come Inherent Resolve
Un ulteriore elemento che ha contribuito allo spostamento dello Stato Islamico verso l’Africa è il fatto che nella regione non ci siano competitor che possano minacciare la radicalizzazione e l’espansione degli interessi dei jihadisti pro-ISIS. A differenza del Medio Oriente e dell’Asia, quella in Africa non è un’adesione ideologica, ma opportunistica. Però, fino a quando la leadership di IS sarà in grado di distribuire fondi e risorse ai gruppi locali, difficilmente avrà problemi. Non a caso, quasi tutti i gruppi locali hanno aderito spontaneamente al “Califfato” pur di trarre vantaggi e acquisire peso. Infine, pesano le diverse strategie di contrasto al terrorismo adottate a livello di singolo paese o multilaterale. La mancanza nel continente di un coordinamento globale, come Inherent Resolve in Medio Oriente, permette ai miliziani di operare in relativa tranquillità, spesso anche con la complicità delle bande criminali autoctone e dei funzionari corrotti.