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Talebani e Isis perdono sempre più comandanti in Afghanistan

A Logar uccisi 2 capi talebani e a Faryab 5. A Nargarhar catturati altrettanti del Daesh

In Afghanistan, i talebani e l’Isis stanno soffrendo duramente l’offensiva d’inverno di Kabul. Non solo perdendo numerosi uomini e risorse, ma anche e soprattutto leader. Nelle ultime ore l’Emirato Islamico ha visto la morte di due comandanti a Logar, a seguito di bombardamenti mirati. Questi si chiamavano Waziri e Samad, uccisi insieme a 21 jihadisti. A Nargarhar, invece, sono stati catturati due alti leader del Daesh con almeno altri 10 elementi del gruppo. I due, arrestati nel distretto di Haska Mina, comandavano un gruppo di una trentina di miliziani nell’area di Gorgori. Nell’operazione notturna sono morti almeno 10 membri dello Stato Islamico. Altri 5 capi e 26 talebani, infine, sono stati uccisi a Faryab nei distretti di Gormach e Qaisar. In 13 sono rimasti feriti. I leader che hanno perso la vita sono Mullah Bahauddin, Mullah Habibullah, Mullah Raziq, Mullah Nazim e Mohammad Gul known (alias Ansar).

Le forze afghane cambiano strategia: formazione mirata prima di ogni operazione

La situazione in Afghanistan, peraltro, è destinata a peggiorare a breve. Sia per i talebani sia per Isis. Da qualche tempo l’Esercito nazionale (ANA) e le forze speciali di polizia hanno cominciato ad addestrarsi intensamente in preparazione a operazione anti-guerriglia. Le forze multinazionali presenti nel paese hanno organizzato programmi ad hoc per ogni unità, con istruttori provenienti dai commandos. Di fatto si applica una nuova strategia. Prima di ogni operazione viene somministrata formazione speciale per quel tipo di attività. Una volta concluse le manovre, si effettua un de-briefing per valutare il suo andamento. Poi si prosegue l’addestramento in previsione della prossima offensiva.

L’offensiva d’inverno sta causando pesanti danni a talebani e Isis

Questo nuovo modus operandi, legato all’imprevista partenza dell’operazione d’inverno, sta creando molti problemi in Afghanistan ai talebani e a Isis. I due gruppi, infatti, non si aspettavano un’offensiva di questa intensità e durata. I loro miliziani hanno poche risorse e sono stanchi. Inoltre, sono chiusi quasi tutti i passaggi usati per spostarsi dentro e fuori il paese verso zone sicure. Di conseguenza, sia l’Emirato Islamico sia il Daesh sono chiusi in una morsa. La perdita dei comandanti, infine, complica le cose. Abbatte ulteriormente il morale dei jihadisti – già sotto pressione – e annulla le loro capacità di coordinamento. Nelle risposte al nemico in primis.

 

 

 

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