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Somalia, la popolazione si ribella ad al-Shabaab. Farà la fine di Isis?

Ucciso comandante jihadista mentre raccoglieva forzatamente la zakat vicino a Barsane. La popolazione si offre anche di aiutare il SNA a cacciare i miliziani.
In Somalia la popolazione locale comincia a rivoltarsi contro al-Shabaab. Nelle scorse ore un comandante della formazione jihadista è stato ucciso da cittadini armati nell’area di Barsane, vicino alla città di Jowhar. L’uomo, secondo la stampa locale, è stato identificato come Abdirahman Rahole. Sembra stesse raccogliendo forzosamente la zakat, l’offerta rituale islamica, quando alcuni abitanti locali si sono ribellati e lo hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco. L’umo aveva preteso soldi e bestiame come pagamento, necessari invece alla sopravvivenza degli abitanti dell’area. Sul posto sono accorse anche le forze di sicurezza locali (SNA), chiamate dai civili, che hanno riportato definitivamente la calma nella zona. Questi ultimi, peraltro, si sono offerti di cooperare per cacciare via gli estremisti dalla loro area.
L’errore di al-Shabaab: ha portato la popolazione allo stremo
È la prima volta che accade un fatto simile in Somalia. In passato c’erano state diverse dispute ma alla fine i civili si erano sempre piegati agli ordini di al Shabaab. L’uccisione del comandante jihadista e la disponibilità a cooperare con le SNA e con la missione Onu in Somalia (AMISOM), rappresentano un fatto nuovo e forse una svolta. I jihadisti, pressati in tutto il paese sia sul terreno sia dal cielo, sono ormai in difficoltà. Hanno perso recentemente molte risorse e assetti. Di conseguenza, hanno necessità di rifinanziarsi per portare avanti la jihad. In questo senso il metodo più veloce è ricorrere alla zakat. Ma non hanno fatti i conti con la popolazione locale, ormai allo stremo essendo schiacciata tra due fronti. Questa ha preferito rischiare rappresaglie piuttosto che rinunciare a quel poco che ha.
Se l’episodio diventerà un trend, potrebbe rivelarsi fatale per al-Shabaab
Una novità di questo tipo in Somalia potrebbe rappresentare un punto di svolta. Finora, infatti, il sostegno della popolazione locale alle operazioni contro al-Shabaab era molto limitato. Era troppo forte, infatti, la paura di subire rappresaglie e vendette. I jihadisti, però, hanno fatto lo stesso errore di Isis: hanno superato il limite affamando i civili e vessandoli. Di conseguenza, questi non hanno più nulla da perdere e preferiscono rischiare di essere uccisi piuttosto che morire quasi di certo di fame. Se quanto accaduto si estenderà anche ad altre zone della Somalia, l’episodio potrebbe diventare un trend e creare serissime difficoltà agli estremisti. Questi, infatti, basano buona parte del loro potere sull’appoggio popolare. Se venisse a mancare, la formazione sarebbe isolata e per di più con un nuovo nemico che si aggiungerebbe agli altri. Probabilmente il più temibile per la presenza sul territorio e la sua conoscenza.