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Somalia, al-Shabaab tenta la carta Internet. Il Kenya, però, la blocca

Al-Shabab ha ottime capacità informatiche

Il Kenya smantella la rete online di Al-Shabaab (HSM). La branca di al Qaeda in Somalia aveva tentato la carta di internet per diffondere la sua propaganda e reclutare miliziani. Secondo uno studio, sul web ce’erano oltre 250 account collegati alla formazione su su Facebook e circa 367 su Twitter. A questi si aggiungevano una decina di siti internet. L’intelligence di Nairobi, con il sostegno di diversi paesi, è intervenuta smantellando l’intera rete jihadista cyber. Dall’analisi dei profili e dei messaggi, si sono ricavate informazioni importanti. Innanzitutto che le attività erano rivolte soprattutto l’Africa Orientale, ma non solo. Inoltre, si è rilevato che l’esercito virtuale di HMS aveva ottime capacità informatiche. Tanto che ci sono state ondate di attacchi ai media locali con tecniche e messaggi sofisticati.

Ondata di fake news fatte circolare sui media contro Amisom e Mogadiscio

L’obiettivo di al-Shabaab era condurre una cyberwarfare psicologica aggressiva contro la missione AMISOM e il governo di Mogadiscio. La tecnica usata è stata quella di far circolare fake news tra la stampa locale, che poi sono state riprese anche da quella internazionale. Sul versante della propaganda pro-reclutamenti, i jihadisti hanno lavorato in particolare su bersagli giovani. Riscuotendo, peraltro, un parziale successo, confermato dall’incremento in Somalia di nuove leve tra i miliziani. Soprattutto a livello locale. Il fenomeno è stato bloccato solo dopo l’intervento degli 007 del Kenya, che hanno eliminato uno a uno i siti e gli account di propaganda.

Al-Shabaab dopo le sconfitte si è trasformata

Quanto accaduto, però, dimostra che gli estremisti in Somalia si sono evoluti. Al-Shabaab – a differenza delle Corti Islamiche – dopo le sconfitte subite sul terreno, si è trasformata. È passata dall’essere una specie di esercito a una forza fluida, dedita alla guerriglia. Su tutti i fronti. Da quello fisico, come ricordano i diversi attacchi “mordi e fuggi” avvenuti recentemente, a quello virtuale. Con buona probabilità, infatti, nasceranno nuovi account e siti con gli stessi obiettivi. Oggi però, a differenza di quanto avvenuto in passato, gli 007 sono coscienti della minaccia e sanno già come affrontarla. Di conseguenza, le chances di successo per i miliziani si sono ridotte drasticamente.

Il Kenya continuerà a essere protagonista nella lotta ai jihadisti

In questo contesto, uno ruolo chiave nel contrasto ad al-Shabaab continuerà a essere giocato dal Kenya. Ciò per una serie di motivi. Innanzitutto l’esistenza e le operazioni della formazione minacciano la sicurezza nazionale e gli interessi del paese africano. Inoltre, ci sono i pericoli rappresentati dai foreign fighters e i disertori che tornano in patria. Costoro, pur avendo concluso la loro jihad, continuano a essere una minaccia. Soprattutto per le comunità locali. Infine, la trasformazione del gruppo in diverse entità genera rischi di nuove tipologie, in particolare per le nazioni vicine alla Somalia e per l’intera regione.

 

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