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Siria, SDF penetrano nella Città Vecchia a Raqqa e attaccano Isis

Le SDF penetrano nella “zona rossa” di Isis a Raqqa e avanzano a ovest

Le SDF a Raqqa sono penetrate nella Città Vecchia per eliminare il core di Isis. Lo hanno fatto grazie a raid mirati della Coalizione internazionale. Questi hanno creato due varchi sul Rafiqah Wall, che circonda il centro storico. Sono punti di accesso di piccole dimensioni per ridurre al minimo i danni alla struttura archeologica, lunga 2-500 metri. Grazie a ciò, i combattenti siriani sono entrati ad al-Albanah dove hanno avviato una battaglia contro Daesh. A ovest, invece le SDF stanno combattendo lo Stato Islamico a Yarmouk, Nadhah e Darayeh. L’obiettivo è duplice. Da una parte arrivare presso l’area occidentale delle antiche mura. Dall’altra raggiungere e liberare Shahada dallo Stato Islamico. I due ponti sull’Eufrate (il Nuovo e il Mansour) vi confluiscono. Perciò è strategico cacciare i jihadisti dalla zona per aprire corridoi verso sud. Sia per far arrivare rinforzi e rifornimenti sia per evacuare i civili dalle zone di scontro.

A sud le forze del Manbij Military Council proseguono verso Kasrat Muhammad Agha

A sud della roccaforte Isis, lungo la Halap ar-Raqqah Road, le forze del Manbij Military Council proseguono verso Kasrat Muhammad Agha. I combattenti siriani solo ieri avevano liberato dal Daesh Ratlah e prima ancora il villaggio di Kassari. Una volta cacciato lo Stato Islamico dalla zona, si dirigeranno verso Ukayrishah e gli altri centri abitati, per arrivare infine a Ma’adah. Qui la strada non segue più l’Eufrate, ma scende a sud in direzione di Deir ez-Zor, dove si concentrano gli ultimi grandi assembramenti dei jihadisti nel paese. Questa, con buona probabilità, sarà infatti la zona in cui si combatterà la battaglia decisiva legata alla sopravvivenza dei miliziani nella nazione mediorientale.

Nella Rojava continuano gli scontri tra YPG e le truppe di Ankara

Intanto, a nord est di Raqqa nella Rojava continuano gli scontri tra le truppe turche di Euphrates Shield e l’YPG. I primi con l’operazione Euphrates Shield, hanno effettuato diversi bombardamenti sui villaggi ad Afrin (Efrin), Shahba e presso il monte Basufane. I secondi, grazie anche al sostegno delle milizie paramilitari Jaish al-Thuwar e delle forze internazionali, stanno colpendo i militari di Ankara tra Azaz e Marea.

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