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Siria, SDF entrano a Safsafa e Isis arretra a Tabqa. Raqqa si avvicina

A Tabqa Isis è isolato e Safsafa sta per cadere

Assalto nella notte delle SDF contro Isis nel villaggio di Safsafa, a est di Tabqa. Le forze locali sono riuscite a circondare la zona e sono entrate all’interno del centro abitato, dove hanno ingaggiato una violenta battaglia contro Daesh. Intanto, prosegue anche l’offensiva per conquistare la città e poi dirigersi a Raqqa. I combattenti siriani stanno spingendosi sempre più verso il centro di Tabqa. La loro “arma migliore” sono gli HAT, l’equivalente della SWAT (Special Weapons and Tactics) americana. Sono unità speciali addestrate per operazioni anti-terrorismo, anti-sommossa e salvataggio di ostaggi. Il loro ambiente naturale è il combattimento in aree urbane. Infatti, anche grazie al supporto fornito dai Marines Usa, stanno compiendo operazioni chirurgiche per neutralizzare trappole e cecchini dello Stato Islamico in città.

Arrivano rinforzi alle SDF, che si schierano nell’aeroporto di Tabqa, in vista dell’offensiva a Raqqa

Nel frattempo, è stato rinforzato il presidio di sicurezza alla diga di Tabqa e nella base aerea della città stanno confluendo rinforzi alle SDF. Si tratta di combattenti e mezzi corazzati. Segno che qualcosa si sta muovendo e che l’offensiva anti Isis a Raqqa è sempre più vicina. Una volta conquistato Safsafa, si potrà completare la bolla di sicurezza attorno a Tabqa e spingere le forze verso la roccaforte del Daesh. Questa è ormai stata abbandonata dai vertici dello Stato Islamico e al suo interno vi rimangono solo foreign fighters, che non hanno alternativa se non combattere fino alla fine. I loro compagni, infatti, stanno fuggendo mescolandosi alla popolazione, per raggiungere zone relativamente più sicure come Deir ez-Zor e la Middle Euphrate Valley.

I vertici Isis diffondono un lungo proclama, invitando a compiere nuovi attacchi nella “guerra globale”

Isis, per guadagnare tempo al fine di riorganizzare le forze rimaste, continua a diffondere messaggi di propaganda rivolti ai jihadisti. Poco fa Daesh ha diramato un proclama di 36 minuti e 31 secondi del portavoce del gruppo: Abu Hassan al-Muhajir. Nel testo l’uomo invita i miliziani dello Stato Islamico a essere pazienti, in quanto “la promessa di Allah è vera”. Inoltre definisce la guerra “globale” e invita i fedeli a lanciare nuovi attacchi. Soprattutto negli Stati Uniti, in quanto “combattono” contro i musulmani in Iraq, Siria e Afghanistan. Infine, si informa che gli attentati suicidi non devono più essere effettuati solo dai giovani. Ma anche dagli anziani. A proposito il portavoce Isil cita le poesie di Amr bin Kulthum, noto per il suo coraggio e per il comportamento audace in battaglia anche in età avanzata.

Isis: da oggi anche gli anziani possono compiere attacchi suicidi. Daesh no ha più giovani shahid

Quest’ultima affermazione è un segnale importante per capire la situazione di Isis. Significa che Daesh ormai ha a disposizione troppo pochi giovani per compiere attacchi suicidi. Di conseguenza, deve ricorrere alle uniche risorse disponibili: gli anziani. Gli uomini di mezza età, infatti, sono più utili sui campi di battaglia in Iraq, Siria e Afghanistan. Le donne, invece, per il momento sono escluse in quanto non sono “degne”. Inoltre, sarebbe impossibile promettere loro il premio classico per gli shahid: 72 vergini (houri). Sono molto più utili, invece, per altri tipi di missione: spionaggio del nemico in primis. Nelle zone di Tabqa, Raqqa e in Iraq, infatti, ne sono state arrestate diverse appartenenti allo Stato Islamico, che si erano confuse tra i civili per carpire informazioni e studiare i movimenti del nemico.

 

 

 

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