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Siria, SDF e SAA continuano caccia a Isis a Deir ez-Zor nonostante la tensione

L’attacco aereo contro le SDF potrebbe essere stato un errore, ma la guardia rimane ai massimi livelli. La Coalizione avverte: Difenderemo noi e gli alleati

Continua a Deir ez-Zor la caccia a Isis delle SDf e dell’esercito siriano (SAA), nonostante la situazione sia molto tesa. Ciò a seguito della pericolosa vicinanza tra i due contingenti, dovuta al fatto che il SAA ha attraversato l’Eufrate per attaccare il Daesh a Mazlum, Sabhah e Marrat. Questa è stata aggravata dal fatto che alcune ore fa un caccia russo ha lanciato un attacco sui combattenti a guida curda. Non è chiaro, però, se volontariamente o per errore. Dalla Coalizione internazionale, comunque, fanno sapere che Inherent Resolve difenderà se stessa e le SDF da possibili minacce e che proseguiranno le manovre contro lo Stato Islamico nell’area. Queste al momento sono in corso nei pressi dell’autostrada tra Deir ez-Zor e As Suwar. I militari di Damasco, invece, hanno attaccato i jihadisti sull’Isola Saqr, dove si trova il grosso degli ultimi miliziani. È la spinta finale per liberare la ex roccaforte.

Usa e Russia si preparano a discutere del futuro di Deir ez-Zor e della guerra a Isis nella zona

Intanto, Usa e Russia discutono – seppur informalmente – sul futuro di Deir ez-Zor e della guerra a Isis. Da New York, dove è in corso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) rappresentanti di Mosca hanno fatto sapere alla stampa che nelle prossime ore ci potrebbe essere un meeting tra le parti. Ciò al fine di discutere sulle rispettive aree di responsabilità e coordinare la lotta al Daesh. A proposito, la Federazione avrebbe già fatto pervenire a Washington una mappa con la possibile linea di demarcazione delle due aree di influenza. Alle SDF e alla Coalizione spetterebbe la zona a nord e a est di Deir ez-Zor, fino al confine con l’Iraq. Al SAA quella a sud fino ad Abu Kamal e a Qaim. Resta da vedere se le parti accetteranno la proposta, che potrebbe essere propedeutica la nascita di una futura zona di de-confliction, come avvenuto in altre parti della Siria.

 

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