Gli esperti di cybersecurity di CERT-AgID rilevano 6 malware: Ursnif, Emotet, AdWind, Quakbot, Mekotio e AgentTesla. Ancora phishing via INPS.
Siria, SDF attaccano Isis nella zona sud della diga di Tabqa

SDF attaccano l’area della centrale idroelettrica. Nei rastrellamenti scoperte prigione e deposito munizioni
A Tabqa le SDF hanno lanciato l’offensiva contro Isis nella zona sud della diga (Euphrate Dam). Lo hanno fatto partendo dal Primo quartiere, liberato meno di due giorni fa. Al momento sono in corso violenti scontri tra i combattenti siriani e i miliziani del Daesh nella zona della centrale idroelettrica della città. Nel frattempo, è stata definitivamente bonificata la strada de divide i distretti ed è in corso un botta e risposta nel Secondo e Terzo quartiere. Gli estremisti, però, stanno avendo la peggio. Tanto che in giornata hanno perso oltre 30 elementi. Inoltre, durante i rastrellamenti nei quartieri appena liberati è stata scoperta un’altra prigione dello Stato Islamico a Mehacia. Ritrovato anche un deposito di armi e munizioni nel centro della città, vicino al mercato centrale. Al suo interno numerosi proietti da mortaio e carri, nonché numerose mine.
Trump approva invio di armi, anche pesanti, a YPG in chiave anti-Isis
Nel frattempo, il presidente USA Donald Trump ha approvato la fornitura di armi, anche pesanti, alle forze curde che combattono Isis in Siria. Lo ha confermato alla stampa una fonte della Casa Bianca. “L’approvazione nei confronti dell’YPG (SDF) ha effetto immediato – ha spiegato la fonte – e ora bisognerà stabilire il calendario delle spedizioni”. La decisione, nonostante probabilmente manderà su tutte le furie la Turchia, si è resa necessaria. In particolare, in vista dell’imminente offensiva a Raqqa e di quella prossima a Deir ez-Zor. La roccaforte del Daesh, infatti, sarà il prossimo obiettivo delle SDF appena liberata Tabqa. E l’aeroporto della città, una volta completata la bolla di sicurezza, potrà accogliere direttamente i rinforzi e i rifornimenti americani. Per diventare poi il “launching point” delle manovre verso est.
La Russia smentisce che fosse un suo militare l’uomo giustiziato in un video di propaganda Isis
La Russia, invece, ha negato l’autenticità del video di propaganda Isis, in cui veniva mostrata l’esecuzione del presunto ufficiale dell’intelligence militare della Federazione. Le immagini facevano parte del filamto “Completa Bancarotta”, diffuso da Al Furat e in cui si attacca Mosca e il presidente Vladimir Putin. A proposito, il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che “tutti i membri delle forze armate della Federazione in Siria sono vivi. Sono in buona salute e portano avanti i loro compiti all’interno delle unità nel combattere il terrorismo internazionale”. Di conseguenza, l’uccisione del militare è una bufala del Daesh. Lo Stato Islamico nello stesso video, peraltro, mostrava l’uccisione di altri tre prigionieri che parlavano russo. Da Mosca, però, non sono giunti commenti a riguardo.